Al festival dell'economia di Trento, dopo Giorgia Meloni, è stata intervistata anche la segretaria del Pd Elly Schlein. Incalzata dalle domande di Ferruccio de Bortoli, la leader dem ha avuto modo di rispondere, seppure a distanza, alle affermazioni fatte dalla premier. Notando, in ogni caso, che sul caso Toti "c'è il silenzio degli indecenti".
Elly Schlein è salita sul palco del Festival dell'economia di Trento due ore dopo che ad averlo fatto era stata la premier Giorgia Meloni. Non c'è stato il faccia a faccia tanto agognato da Bruno Vespa, quindi, ma un incontro ravvicinato sicuramente sì. E quindi: la segretaria del Pd, a proposito di progressività del fisco, ha precisato: "Chi più ha più contribuisce al bene comune: è un principio costituzionale". Poi, è passata ad accusare il governo di andare avanti solo a colpi di condoni, favorendo i "furbi e penalizzando i lavoratori dipendenti". Meloni rivendica di puntare a un fisco che "dia una mano ai cittadini in difficoltà"? "I numeri - ha risposto la Schlein - non dicono questo". E l'attacco è stato ancora più netto quando si è parlato di redditometro, definito "un disastro da parte di un governo confuso che prima propone e poi fa un passo indietro".
Sta di fatto che il colpo più duro alla premier Meloni e alla sua maggioranza, la leader dem lo ha assestato sull'inchiesta di Genova che vede il Governatore del centrodestra Giovanni Toti ancora agli arresti domiciliari: "Su questo c'è il silenzio degli indecenti", ha dichiarato la Schlein parafrasando il film de 1991 Il silenzio degli innocenti con Anthony Hopkins.