Con l'Ordinanza n. 12761 del 2024, la Corte di Cassazione ha ribadito che la neutralità dell'imposizione IVA armonizzata permette di riconoscere l'eccedenza d'imposta anche in assenza di dichiarazione annuale, purché siano soddisfatti determinati requisiti. Questo principio ha significative implicazioni per le imprese che, per vari motivi, potrebbero non presentare la dichiarazione IVA annuale, ma hanno comunque diritto alla detrazione.
Il caso specifico riguardava una società in liquidazione che contestava una cartella di pagamento emessa dall'Agenzia delle Entrate. La cartella, derivante da un controllo automatizzato della dichiarazione annuale, richiedeva il versamento di un importo per IVA, oltre a interessi e sanzioni. La società aveva omesso di presentare la dichiarazione annuale IVA, il che aveva portato l'Ufficio a negare il diritto di riportare l'eccedenza IVA detraibile nella dichiarazione dell'anno successivo o di chiederne il rimborso.
L'Agenzia delle Entrate sosteneva che, in assenza della dichiarazione IVA annuale, la società non poteva beneficiare della detrazione dell'IVA. Tuttavia, nei due giudizi di merito, la società aveva ottenuto l'annullamento della pretesa fiscale, dimostrando in modo documentale il proprio diritto alla detrazione entro i termini previsti.
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, riaffermando che il diritto alla detrazione IVA può essere riconosciuto anche senza dichiarazione annuale se:
La Corte ha sottolineato che la documentazione deve dimostrare chiaramente il diritto alla detrazione. Nel caso in esame, la società aveva fornito prove adeguate che dimostravano il proprio diritto entro i due anni dal momento in cui il diritto era sorto. Questo implica che, anche in assenza di una dichiarazione annuale, le aziende possono esercitare il diritto alla detrazione se presentano la documentazione necessaria e rispettano le scadenze stabilite.
La decisione della Cassazione è in linea con la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, che consente l'esercizio del diritto alla detrazione oltre il periodo d'imposta, purché siano rispettate le normative nazionali. Questo approccio mira a garantire la neutralità dell'IVA, evitando che i diritti dei contribuenti vengano compromessi da mere formalità.
La procedura di controllo automatizzato, come previsto dagli articoli 36 bis del d.P.R. 600/73 e 54 del d.P.R. 633/72, consente all'Agenzia delle Entrate di emettere cartelle esattoriali basate su discrepanze rilevate automaticamente. Tuttavia, come dimostrato in questo caso, le imprese possono contestare tali cartelle dimostrando documentalmente il proprio diritto alla detrazione.
A tal proposito, è fondamentale per le imprese mantenere una documentazione accurata e dettagliata delle operazioni imponibili, degli acquisti e dei versamenti periodici. Ciò non solo facilita la difesa in caso di controversie con l'Agenzia delle Entrate, ma garantisce anche che i diritti fiscali siano rispettati.
Le imprese devono esercitare il diritto alla detrazione entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione relativa al secondo anno successivo a quello in cui il diritto è sorto. Il mancato rispetto di queste scadenze può comportare la perdita del diritto alla detrazione, anche se la documentazione è in ordine.
La Corte di Cassazione, con la sua decisione, ha chiarito che la neutralità dell'IVA armonizzata permette il riconoscimento della detrazione anche in assenza di dichiarazione annuale, a condizione che siano rispettati tutti i requisiti sostanziali. Questo principio offre una protezione significativa per i contribuenti, garantendo che i diritti alla detrazione non vengano compromessi da mere formalità procedurali.