Oggi è un giorno importante per Forza Italia perché è il giorno in cui in Consiglio dei Ministri approda il la Riforma della giustizia. Una riforma che gli azzurri hanno lungamente atteso e che ieri il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, ha dedicato al leader e fondatore del partito Silvio Berlusconi.
La riforma del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sulla separazione delle carriere in magistratura è l’ultima della triade di riforme su cui si basa il ‘patto di governo’ tra Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega e che nelle ultime settimane si sono inevitabilmente intrecciate con la campagna elettorale per le Elezioni Europee dell'8 e 9 giugno.
Attualmente, infatti, è in corso al Senato la discussione per il primo via libera alla riforma del Premierato della ministra Elisabetta Casellati, la madre di tutte le riforme, su cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha puntato tutto. Ieri tra litigi e battibecchi sono stati approvati i primi due articoli. Oggi, alle 10, è ripresa la discussione.
Più avanti nel percorso verso l’approvazione definitiva, invece, la riforma targata Lega, ovvero, la discussa riforma dell’Autonomia Differenziata del Ministro Roberto Calderoli che ,dopo l’ok del Senato, in questi giorni è in discussione alla Camera per il via libera definitivo della legge che l’opposizione accusa: spaccherà l’Italia.
La strada delle riforme si intreccia inevitabilmente con quella delle Elezioni Europee in programma l’8 e 9 giugno. L’approdo oggi - mercoledì 29 maggio - alle 13 in Consiglio dei Ministri della Riforma della Giustizia con annessa separazione delle carriere, ha lasciato tutti soddisfatti in Forza Italia che potrà ‘sbandierare’ questa vittoria negli ultimi scampoli di campagna elettorale al pari degli alleati.
Il testo prevede il via libera alla separazione delle carriere dei magistrati, anche se restano da sciogliere alcuni nodi come quello legato all’introduzione dell’Alta Corte per le sanzioni ai magistrati.
Ieri intanto in Senato è andato in scena l’ennesimo scontro sulla riforma del Premierato. Tra battibecchi, ostruzionismo e presunte offese, alla fine, nella seduta di ieri l’aula di Palazzo Madama è riuscita ad approvare i primi due articoli della riforma costituzionale, ovvero, quello relativo all’abrogazione della facoltà del Presidente della Repubblica di nominare i senatori a vita e, in tarda serata, quello che stabilisce che il quorum dei due terzi per l’elezione del Presidente della Repubblica scende alla maggioranza assoluta a partire dal settimo scrutinio.
Oggi alle 10 riprende la discussione con l’esame degli emendamenti restanti. In totale l’opposizione ha presentato 3250 emendamenti che stanno rallentando di molto i lavori. La previsione è finire a metà giugno, dopo le europee.
Più avanti sulla strada dell’approvazione definitiva è la riforma sull’Autonomia Differenziata, che procede nonostante le proteste dell’opposizione e degli amministratori delle regioni del Mezzogiorno. Approvato già in Senato, il ddl Calderoli è attualmente in discussione alla Camera. L’approvazione, però, è prevista dopo le Europee dal momento che ieri la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha fissato per le 14,00 dell’11 giugno la riprese dell’esame del ddl.