Separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti, elezione tramite sorteggio del Consiglio Superiore della Magistratura e istituzione di un’Alta Corte per le questioni disciplinari.
Questi i tre pilastri della Riforma della Giustizia approvata oggi - 29 maggio - in Consiglio dei Ministri. Una riforma che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio ha definito un ‘provvedimento epocale’.
Una risposta, ha sottolineato il titolare del ministero di via Arenula, al mandato che gli elettori avevano affidato al Governo al momento delle elezioni.
A spiegare i contenuti della riforma costituzionale che adesso dovrà iniziare l’iter parlamentare – che prevede quattro passaggi alternati nei due rami del Parlamento – è stato lo stesso ministro Nordio.
Il ministro della giustizia ha spiegato che la riforma approvata oggi dal Consiglio dei Ministri si basa su tre pilastri: la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e magistrati giudicanti, che faceva parte del programma elettorale del Governo; la modifica della composizione e dell’elezione del Consiglio superiore della Magistratura con l’introduzione del sorteggio dei componenti da un ‘paniere’ di nomi composto dal Parlamento e infine l’istituzione dell’Alta Corte di Giustizia disciplinare i cui componenti saranno nominati anche in questo caso tramite sorteggio.
Illustrando la separazione delle carriere dei magistrati, il ministro ha voluto ricordare il giudice Giovanni Falcone e il giurista Giuliano Vassalli.
ha detto Nordio.
Il Guardasigilli si è soffermato molto sulla scelta di utilizzare il sorteggio per la nomina dei membri del Csm e dell’alta corte di giustizia disciplinare. Un modo per porre rimedio alla degenerazione correntizia e "interrompere il legame tra elettore ed eletto.
ha spiegato Nordio.
Per quanto concerne, invece, l’Alta Corte di Giustizia disciplinare, che dovrà valutare la condotta dei magistrati, questa sarà composta da 15 giudici, tre dei quali nominati dal Presidente della Repubblica, tre estratti a sorte indicati dal Parlamento, 6 magistrati giudicanti e 3 requirenti estratti anch’essi a sorte.
Queste tre rivoluzioni saranno un ossequio all’indipendenza della magistratura che deve essere indipendente anche da se stessa. Vi è un’enfatizzazione dell’indipendenza e il sistema del sorteggio non può fallire perché il canestro è formato da persone altamente specializzate.
ha concluso il ministro.