L'Anonimometro, un algoritmo avanzato introdotto dalla Legge di Bilancio 2020 e operativo dal 2023, rappresenta una delle tecnologie più potenti per la lotta all'evasione fiscale. Federico Freni, Sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), ha dichiarato durante una sessione della Commissione Finanze della Camera il 29 maggio 2024 che l'Agenzia delle Entrate sta attivamente utilizzando questo strumento per notificare avvisi di accertamento in caso di incongruenze rilevate nei conti correnti.
L'Anonimometro incrocia i dati presenti nell'Archivio dei rapporti finanziari con altre informazioni disponibili presso l'Agenzia delle Entrate. Questo processo, iniziato a settembre 2023, ha visto le prime segnalazioni essere inviate alle strutture operative dell'Agenzia, che stanno attualmente esaminando e confrontando ulteriori dati. L'invio degli avvisi di accertamento è già in corso, mirato principalmente ai contribuenti con elevate movimentazioni finanziarie ma con dichiarazioni dei redditi inadeguate o assenti.
Mentre il redditometro è stato temporaneamente sospeso per ulteriori valutazioni, l'Anonimometro è pienamente operativo. Questo strumento utilizza le informazioni contenute in circa 200 archivi per identificare discrepanze tra le dichiarazioni dei redditi e le effettive transazioni finanziarie. L'obiettivo è individuare i contribuenti che non dichiarano correttamente i propri redditi, basandosi su movimentazioni attive significative nei loro conti correnti.
L'Agenzia delle Entrate utilizza l'Archivio dei rapporti finanziari per raccogliere dati su disponibilità e movimenti sui conti correnti. Queste informazioni sono poi confrontate con quelle presenti nelle numerose banche dati a disposizione dell'Amministrazione Finanziaria. L'Anonimometro, con l'autorizzazione del Garante per la Privacy, è operativo da luglio 2023, consentendo al fisco di analizzare nel dettaglio le posizioni a più alto rischio fiscale.
Il Sottosegretario Freni ha delineato il profilo dei contribuenti soggetti a verifiche anti-evasione. Le analisi si concentrano su coloro che mostrano significative movimentazioni finanziarie senza corrispondenti dichiarazioni dei redditi. Particolare attenzione è rivolta agli elementi sintomatici di flussi finanziari non soggetti a imposizione, come donazioni, eredità e somme soggette a ritenuta d'imposta.
Le segnalazioni operative dell'Agenzia delle Entrate sono iniziate a settembre 2023. Queste posizioni sono attualmente in fase di approfondimento, con l'invio di avvisi di accertamento per i casi più critici. Questa procedura ha come scopo principale quello di promuovere la regolarizzazione spontanea da parte dei contribuenti, spesso incentivata dall'istituto del ravvedimento operoso, che consente il pagamento delle imposte evase con sanzioni ridotte.
L'implementazione dell'Anonimometro è stata possibile grazie al decreto ministeriale del 28 giugno 2022, che ha attuato l'articolo 1, comma 683, della Legge di Bilancio per il 2020. Questa normativa ha stabilito le modalità di trattamento dei dati archiviati dall'Anagrafe tributaria, subordinando l'avvio delle attività al parere positivo del Garante per la Protezione dei Dati Personali.
L'Agenzia delle Entrate ha predisposto una valutazione d'impatto sulla protezione dei dati (Data Protection Impact Assessment – DPIA), ottenendo il parere favorevole del Garante nel luglio 2022. Sono state adottate diverse misure di cautela per garantire la privacy dei contribuenti, inclusa la consultazione preventiva degli stakeholder e la pubblicazione di documenti descrittivi sulla logica degli algoritmi utilizzati.
Dall'attivazione dell'Anonimometro, l'Agenzia delle Entrate ha identificato numerosi casi di discrepanze fiscali. Molti contribuenti hanno regolarizzato la propria posizione fiscale attraverso il ravvedimento operoso. Tuttavia, l'utilizzo di algoritmi per l'analisi del rischio fiscale solleva preoccupazioni riguardo ai possibili falsi positivi e negativi.
L'efficacia dell'Anonimometro dipenderà dalla capacità delle direzioni provinciali di emettere avvisi di accertamento accurati e giustificati. La carenza di personale e la complessità dei casi possono ostacolare un'applicazione uniforme e equa delle norme fiscali.