"Sogno la Champions League da tecnico della Juventus", così Bonucci torna a parlare a cuore aperto del suo ritiro dal calcio giocato e del rapporto con Allegri: l'ex difensore bianconero conferma i buoni rapporti ma allontana la possibilità di frequentare l'allenatore toscano per puro piacere.
Bonucci torna a parlare della Juventus e di Allegri
Una settimana colma di emozioni per Leonardo Bonucci che dopo l'annuncio del suo ritiro parla non soltanto della sua storia d'amore con la Juventus, che vorrebbe ritrovare da tecnico, ma anche del rapporto complicato con Max Allegri.
Le prime parole dell'ormai ex difensore nella lunga intervista a cura di La Gazzetta dello Sport evidenziano uno stato di pace e serenità ma anche tanta sincerità per un giocatore che non si è mai tirato indietro:
"Ho fatto una carriera bella da antipatico, però non ho mai messo una maschera. Sono sempre stato me stesso e, quando ho sbagliato, ho pagato le conseguenze. Sono in equilibrio con me stesso: ho fatto una doppia esperienza all’estero, ora mi godo la famiglia.Da luglio inizierò il corso da allenatore a Coverciano. Dopo l'eliminazione dai Mondiali ho avuto la fortuna d’incontrare Vialli che, su una panchina a Coverciano, mi disse: 'Sei uno dei più vecchi, devi reagire, non pensare che tutto sia finito'. Senza quello forse non ci sarebbe stato l’Europeo del 2021. Le finali di Champions sono state dolorose come l’addio alla Juve, però di bello c’è stato un percorso lunghissimo di successi. Non potevo chiedere di meglio.L'addio alla Juve è una cicatrice che fa ancora male. Mi sarebbe piaciuto un finale diverso, però forse non è ancora arrivato. Dopo la rabbia iniziale ho riflettuto, ci siamo confrontati e rinunciare all’azione legale è stata la cosa giusta, perché per me la Juve è sempre stata tutto, da quando giocavo a pallone in camera con mio fratello. L'amore resta intatto e sogno di alzare la Champiosn League da allenatore della Juve".
Il pensieri di fermarsi, però, non sfiora minimamente la testa di Bonucci, pronto ad una nuova avventura da allenatore: l'ex difensore infatti annuncia la volontà di fare il corso per realizzare un ritorno in grande stile sulla panchina bianconera.
Un sogno che si coronerebbe alzando il trofeo della Champions League tanto ricercato e inseguito da giocatore ma che potrebbe avverarsi in una seconda vita da tecnico proprio là dove aveva lasciato e dove Leonardo vorrebbe tornare.
Il chiarimento sulla lite e la stima per Conte e Thiago Motta
Bonucci poi si sofferma anche su quello che è il caso più spinoso durante la sua esperienza alla Juventus: la furiosa lite con Max Allegri, uno spacco dal quale le parti non si sono mai più ritrovate del tutto e che ha portato ad un allontanamento del giocatore.
Una scelta che non rifarebbe, come lui stesso ha ammesso, ma che è arrivata d'istinto trascinandolo verso altre esperienze di vita. L'ex difensore, però, chiarisce che oltre i rapporti civili che è bene mantenere al di fuori del contesto lavorativo non frequenterebbe il tecnico livornese:
"La lite con Allegri in Juve-Palermo: una reazione istintiva che potevo gestire meglio. L'ultima volta che ho parlato con lui è stato a maggio 2023, a Udine. Ognuno si comporta come meglio crede. Se incontrassi Max al bar lo saluterei, ma non lo chiamerei io per un caffè. Per ciò che abbiamo vissuto insieme, pur nei contrasti, penso che si potesse gestire tutto diversamente, anche il non volermi più in rosa. Le scelte invece sono state conseguenze di situazioni vissute che mi hanno migliorato come calciatore e uomo. In questi giorni ho avuto la riprova di essermi comportato in modo giusto nel gruppo. La parte più bella sono i messaggi privati dei compagni".
Parole molto più affettuose, invece, per il suo ex allenatore Antonio Conte - prossimo ormai alla panchina del Napoli - con cui ha vissuto la rinascita della Juventus e una maturazione che gli ha permesso di arrivare ai massimi livelli difensivi:
"Antonio ha messo in campo la linea magica davanti al numero uno al mondo, Gigi Buffon. Tra di noi oltre all'amicizia c’erano fiducia, conoscenza e talento. Ci completavamo, così abbiamo fatto la storia di Juve, Nazionale e calcio. Mi piace la tattica e Conte ha cambiato il calcio, non solo la Juve, aprendo al gioco di posizione".
Stima che ha esplicato anche verso quello che dovrebbe essere a tutti gli effetti il promesso sposo della panchina bianconera, Thiago Motta, considerato l'uomo giusto capace di applicare un calcio moderno degno di menzione:
"Thiago Motta è diretto e ha personalità: mi piace tantissimo. Ha tutte le carte in regola per adeguare la Juve al calcio moderno e per fare molto bene, ma gli va dato il tempo. Io l'ho apprezzato in Nazionale, fu molto importante a Euro 2012: dopo il pari con la Spagna nel girone parlò per la prima volta e ci disse: 'Se continuiamo così con questo spirito andremo in finale con la Spagna'".