Il Real Madrid scrive ancora una volta la storia e vince la sua 15esima Champions League, ma a impressionare non è soltanto il numero di trofei collezionati ma soprattutto che i Blancos sono arrivati a quest'ultimo trofeo da imbattuti.
Nell'arco di tutta la Champions League, infatti, il Real Madrid è rimasto imbattuto riuscendo a non perdere mai né durante i gironi né durante la fase finale del torneo: un capolavoro che incorona ancora una volta le Merengues come re indiscussi della manifestazione.
La vittoria per 2-0 sul Borussia Dortmund vale la 15esima Champions per i Blancos, un dato che impressiona se si pensa che al secondo posto si trova il Milan a "sole" 7 coppe totali, una differenza abissale.
Il tutto è ancora più incredibile se si pensa che soltanto negli ultimi 10 anni il Real ha vinto più di 1/3 di questi trofei. Sono 6 le Champions complessive, più di tutte le restanti squadre messe insieme: Barcellona, Liverpool, Bayern Monaco, Chelsea e Manchester City.
Ma a rendere fuori da ogni immaginazione la stagione di Ancelotti e i suoi è stata la capacità di non perdere mai lungo tutta la competizione europea: un risultato che ha consentito ai Blancos di arrivare fino in fondo ma che ha soprattutto esplicato la forza di un gruppo di carattere.
Numeri che sono da record per il Real Madrid, mai nella sua storia di Champions aveva raggiunto il trofeo attraverso un simile percorso: una continuità di gioco e risultato inimmaginabili coronati nella serata di ieri contro il Borussia.
Una cavalcata partita il 20 settembre quando arriva la prima vittoria della stagione europea contro l'Union Berlino per una striscia positiva proseguita per tutti i match del girone: oltre il doppio scontro con i tedeschi, i Blancos hanno vinto anche quello con il Napoli e con il Braga.
In seguito è iniziata la fase finale con gli ottavi: nell'andata contro il Lipsia c'è stata un'altra vittoria, seguita da un pareggio che ha ugualmente regalato il passaggio del turno a Vinicius e compagni. Per un sorteggio facile alla prima sfida non sono stati altrettanto semplici i quarti contro il Manchester City, finiti nei tempi regolamentari in precisa parità.
La vittoria e il passaggio del turno sono stati decretati dai supplementari e dai rigori, dove Bellingham ha dato la sua prova di maturità più importante nella stagione: un pallone che scottava il suo nel secondo rigore, dopo quello sbagliato da Modric, che però ha portato i Blancos superare anche i Citizens campioni d'Europa in carica.
In semifinale l'antipasto di quello che sarebbe stata la finale contro una tedesca, la sfida con il Bayern Monaco: un doppio incontro con una data per finita dopo il divorzio annunciato con Tuchel e che invece ha dato del filo da torcere ad Ancelotti e i suoi giocatori.
Il pareggio dell'andata, però, non ha condizionato il Real che al ritorno al Bernabeu ha castigato i bavaresi e ha portato a casa il risultato con annessa finale di Wembley conquistata: lì dove si sarebbe dovuto confrontare con il Borussia Dortmund.
L'incontro decisivo è la ciliegina su una torta di una stagione incredibile che ha riportato il Real Madrid sul tetto di Spagna e d'Europa: prima ancora della Champions, infatti, i Blancos hanno vinto anche la Liga dopo la Supercoppa spagnola ai danni dei blaugrana.
Un'annata da incorniciare, dunque, non soltanto sotto l'aspetto dei trofei ma anche delle prestazioni con un record che rimarrà scritto nella storia della Champions League e della società che potrà vantarsi di avere vissuto una competizione a dir poco perfetta.