Schlein torna sulla rissa e attacca Meloni: "Aggressione squadrista e la Premier sa bene delle fascisterie nel suo movimento"

Un attacco diretto, chiaro e preciso. Elly Schlein esce dalla campagna elettorale e se la prende direttamente con la Premier Giorgia Meloni. Lo fa in televisione con parole durissime e senza che nessuno possa equivocare, tornando sulla rissa in Parlamento ma facendo riferimento anche all'inchiesta di Fanpage rilanciata dalla trasmissione "Piazza Pulita" su La7.

Il segretario del Pd Elly Schlein non riesce a capire il motivo per cui la Premier Giorgia Meloni non si "definisca antifascista visto che lo dice la nostra Costituzione sulla quale lei stessa ha giurato. E in riferimento all'inchiesta sui giovani del partito che è stata lanciata e seguita da Fanpage dove si vedono ragazzi inneggiare al Duce all'interno della sede di Fratelli d'Italia, la Schlein è sconcertata e osserva come la Meloni stessa "è consapevole" delle 'fascisterie' all'interno del suo movimento".

Schlein a Piazza Pulita torna sulla rissa in Parlamento: "E' un clima inaccettabile e scenderemo in piazza"

Riguardo alle immagini di Fanpage che faranno discutere parecchio, il segretario del Partito Democratico riferendosi al fatto che Meloni sappia o meno sottolinea: "Se non lo sa, è la leader politica più sbadata della storia". Elly Schlein, segretaria del Pd, non riesce a capacitarsi di come tutte queste cose non vengano sottolineate e crticate: "Abbiamo un presidente del Senato che ha il busto di Mussolini in casa e che cerca di legittimare il saluto fascista. E abbiamo un sottosegretario che si è permesso di citare Mussolini in Aula", ha aggiunto.

Le immagini degli scontri di ieri alla Camera sono vergognose, non bisognerebbe vederle mai. Lo ha detto a Piazza Pulita su La7 la segretaria del Pd, Elly Schlein. Non è stata una rissa ma un'aggressione squadrista a un deputato, ha aggiunto. C’è un clima inaccettabile – ha insistito - per questo con M5s, Asv e +Europa abbiamo deciso di essere in piazza a Roma martedì per l’unità nazionale. Le riforme della maggioranza sono pericolose