Gli insegnanti precari della scuola, anche nel 2024, hanno diritto all’indennità di disoccupazione Naspi.
La domanda potrà essere presentata a breve, sempre nel rispetto dei requisiti e delle condizioni di accesso alla disoccupazione. Possono presentare la domanda, relativa all’anno scolastico 2023/2024, i precari che hanno perso involontariamente il posto di lavoro.
Vediamo subito quali sono i requisiti, come funziona e quando presentare la domanda.
Gli insegnanti precari quasi sempre al termine delle attività scolastiche, ma anche prima, potrebbero trovarsi nella situazione di dover richiedere la Naspi.
La maggior parte dei contratti scadono nel mese di giugno. Si tratta di una situazione che permette ai precari l’accesso alla disoccupazione, nell’attesa di una nuova chiamata e della sottoscrizione di un nuovo contratto di lavoro.
La disoccupazione, in particolare, la Naspi spetta a chi perde il lavoro involontariamente. Infatti, come vedremo, la misura viene riconosciuta più frequentemente a chi viene licenziato o a chi scade il contratto di lavoro a tempo determinato.
Questo secondo punto è fondamentale, in quanto la Naspi viene riconosciuta prevalentemente agli insegnanti che hanno sottoscritto un contratto di lavoro a termine: quindi, ai precari. Infatti, gli insegnanti di ruolo, ovvero quelli che hanno un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, non possono accedere alla Naspi, neppure qualora venissero licenziati.
La domanda può essere presentata il giorno dopo la scadenza del contratto a termine. È molto importante che non trascorrano più di 68 giorni dal termine del rapporto di lavoro.
La presentazione della domanda della Naspi è solo telematica, al seguente percorso: Sostegni, Sussidi e Indennità – Per Disoccupati – NASpI indennità mensile di disoccupazione.
Le modalità sono le seguenti in elenco:
L’accesso alla Naspi è condizionato dal rispetto di alcuni requisiti. Il requisito contributivo è di aver raggiunto almeno 13 settimane di contribuzione, durante gli ultimi 4 anni precedenti alla presentazione della domanda.
Il requisito lavorativo è quello di aver perso il lavoro in modo involontario. Quando spetta?
In relazione agli insegnanti precari, è possibile richiedere la prestazione anche dopo aver tenuto una supplenza breve, ma a condizione che siano stati maturati i requisiti richiesti durante i 48 mesi precedenti.
È fondamentale non solo che il contratto sia scaduto, ma è necessario essere disoccupati per percepire la Naspi. Infatti, qualora il precario riceva altre chiamate e firmi altri contratti, la Naspi non viene riconosciuta.
L’ammontare degli importi è condizionato dalla retribuzione percepita nei mesi lavorati. In particolare per:
In linea di massima, l’importo della prestazione non potrà essere superiore a 1.550,42 euro. La durata dell’indennità è variabile in base alla storia contributiva del docente. In linea di massima, dura per la metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni, ma in ogni caso non può superare le 24 mensilità.
Per quanto riguarda gli insegnanti precari, la Naspi potrebbe durare fino al mese di settembre oppure fino alla prossima chiamata, ma sempre nel rispetto delle regole generali di durata.