Nessun passo indietro né, tantomeno, le scuse. Giorgia Meloni dalla conferenza stampa conclusiva del G7 commenta la rissa scoppiata alla Camera dei deputati dando la colpa alle "provocazioni" dell'opposizione. Immediata la replica di alcuni esponenti, in particolare di Movimento 5 Stelle e Pd, che considerano vergognose le parole della presidente del Consiglio.
Ha cambiato espressione e tono di voce la presidente del Consiglio alla conferenza di chiusura del G7 quando le è stato chiesto un commento sulla bagarre alla Camera dei deputati, che ha visto un deputato M5S, Leonardo Donno, colpito da alcuni esponenti della maggioranza.
Del resto, dev'essere stato un brusco risveglio dopo il sole, le prelibatezze gastronomiche pugliesi e i temi 'alti' del vertice di Borgo Egnazia. Riprecipitata nelle controversie della politica interna, Meloni è passata all'attacco, accusando i deputati di opposizione di "mancare di rispetto all'Italia" con le loro provocazioni, in concomitanza con un appuntamento internazionale così importante.
Parole che, inevitabilmente, hanno scatenato la protesta durissima dei partiti di opposizione, a cominciare dal Movimento 5 Stelle, con Giuseppe Conte che ha affidato a Facebook il suo commento all'uscita della premier:
Conte attacca, poi, sulle presunte "provocazioni", contestando a Meloni quello che per il leader Cinquestelle sarebbe un patriottismo di facciata:
Una posizione condivisa dallo stesso Donno, il deputato pentastellato colpito da un pugno durante la rissa, che definisce la Meloni "complice di quanto accaduto" e ne denuncia l'inadeguatezza al suo incarico istituzionale.
Anche Francesco Silvestri, capogruppo M5s alla Camera, non ci va leggero e insiste nella complicità alla violenza esercitata dai parlamentari della sua maggioranza di governo.
Toni altrettanto accesi vengono usati da esponenti di punta del Partito democratico che, sui social, sfogano il proprio malcontento e la propria rabbia per le parole della premier.
Particolarmente severo il commento di Arturo Scotto, uno degli esponenti sanzionati dall'Ufficio di Presidenza della Camera, che accusa la Meloni di essere "un capobanda".
L’opposizione provoca se canta Bella Ciao e dileggia le istituzioni se critica i ministri ed esibisce il tricolore. Naturalmente nemmeno una parola di condanna dell’aggressione squadrista verso un deputato. Non abbiamo un Presidente del Consiglio. Abbiamo solo un capobanda.
— Arturo Scotto (@Arturo_Scotto) June 15, 2024
Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera, e il deputato Andrea Orlando contestano, sempre su Twitter, come si possa definire una "provocazione" il mostrare il tricolore in un'Aula parlamentare.
Secondo la presidente del consiglio che guida un partito che si chiama fratelli d’Italia,la consegna ad un ministro di una bandiera tricolore è una provocazione.
— Andrea Orlando (@AndreaOrlandosp) June 15, 2024
Buono a sapersi.
Braga va oltre e cita i gesti riferiti alla 'Decima Mas' di alcuni deputati di maggioranza per parlare di offese alle "istituzioni sotto gli occhi del mondo".
Per #Meloni il tricolore è una provocazione. Fa finta di non vedere chi prima ha provocato, poi aggredito. Sono quelli della sua maggioranza, quelli del presente e della decima. Chieda scusa lei per quegli uomini violenti che hanno offeso le istituzioni sotto gli occhi del mondo. pic.twitter.com/QMjFyi9Fh0
— Chiara Braga (@bragachiara) June 15, 2024
Infine, Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, insiste nel rimarcare chi siano stati i veri provocatori e aggressori durante lo scontro nell'aula di Montecitorio.