17 Jun, 2024 - 18:39

Perché le giovani ragazze non vanno dal ginecologo? La dott.ssa Rossi svela i tabù legati alla professione: "Bisogna combattere gli stereotipi"

Perché le giovani ragazze non vanno dal ginecologo? La dott.ssa Rossi svela i tabù legati alla professione: "Bisogna combattere gli stereotipi"

Sesso, vaccini e contraccezione: gli argomenti tabù e gli stereotipi sulla figura del ginecologo. Quando e perché andarci? Insieme alla dott.ssa Ginecologa Federica Rossi, i giornalisti di TAG24 hanno approfondito l'argomento, cercando di rispondere ai dubbi più frequenti sulla professione.

Ginecologo e tabù, dott. Rossi: "Gli stereotipi si abbattono con l'informazione"

C'è un'età per andare dal ginecologo? È meglio un uomo o una donna da cui farsi visitare? Perché sottoporsi una visita ginecologica? Mille e mille domande che ogni giovane donna si è posta almeno una volta nella vita, prima di affrontare la dura scelta di affidarsi alle cure di un ginecologo.

Se una buona parte di ragazze e donne ha un proprio medico di fiducia, c'è un'altra grossa fetta di popolazione femminile che ha diverse difficoltà a sentirsi a proprio agio. Per indagare i motivi di questo disagio, i giornalisti di TAG24 si sono rivolti alla Ginecologa Federica Rossi, che spiega:

"A essere più soggette ad alcune patologie sono, soprattutto, le giovani ragazze di età compresa fino ai 24 anni. Per questo servirebbe fare di più, più campagna di informazione. Quindi, magari, lavorare molto di più con le scuole o le università"

Infatti, il primo passo per abbattere questa reticenza sarebbe, secondo la dottoressa, proprio una buona informazione che faccia comprendere alle giovani adolescenti e ragazze che si tratta di una visita importante e da non sottovalutare per la propria salute:

"Noi ginecologi abbiamo la possibilità di intercettare le ragazze molto giovani perché esistono delle patologie, delle condizioni ginecologiche, che colpiscono le adolescenti. Questo per dire che non ci vuole, per forza, la necessità di fare la visita ginecologica in seguito ai primi rapporti sessuali. Appunto, esistono, ad esempio, condizioni come le irregolarità mestruali molto abbondanti, i cicli dolorosi che portano la giovane ragazza dal ginecologo. Ecco, quello è il momento in cui noi ginecologi, che ci occupiamo anche di adolescenza, dobbiamo sensibilizzare sia l'adolescente che la mamma".

Le ragazze preferiscono i consultori?

D: Per la scarsa informazione, è possibile che le ragazze preferiscano i consultori ai ginecologi privati? Considerando che in alcune zone trovare un ginecologo è impossibile...

R: Infatti, io penso che sia proprio dovuto a questo l'esplosione del social. Sul social, in effetti, trovi delle informazioni in maniera semplice, facile, accessibile e, poi, hai la possibilità di seguire anche dei professionisti che offrono una informazione corretta. Il tutto al di là della difficoltà di trovare il ginecologo vicino casa.

C'è, poi, secondo me, una mancata preparazione da parte del professionista, in particolare per quanto riguarda il mio ambito di specializzazione che è la ginecologia e l'ostetricia. Ecco, questa è una specializzazione molto ampia, perché spaziamo dalla chirurgia all'ostetricia, alle patologie della gravidanza alle patologie puramente ginecologiche. Tutto questo per dire che per gestire giovani ragazze, il professionista deve avere una preparazione ben precisa. Certo, non tutti i ginecologi si occupano di adolescenza, perché un po' al limite con l'endocrinologia, la psicologia ecc. Questa è l'altra cosa interessante.

D: Perché andare dal ginecologo?

R: Ecco, queste sono le figure più sensibili all'informazione e alla prevenzione. Quindi, come utilizzare il tampone, la contraccezione, la vaccinazione per l'HPV. Questi sono tutti i temi che devono essere trattati in un certo modo.

D: Dipende dallo stereotipo che dal ginecologo si va dopo i primi rapporti sessuali?

R: Certamente in alcune aree, perché, ovviamente, l'Italia non è messa tutta sullo stesso livello. È un dato di fatto. Lo stereotipo funziona che, se hai il primo fidanzatino, si dà per scontato che, visto che si sta insieme da un po', allora, si abbiano rapporti e, quindi, serva il ginecologo.

Altra esperienza comune è, magari, trovarsi a disagio con il medico perché questo usa parole troppo dure o rimprovera la paziente per una, eventuale, mancanza. Penso anche questo incida tanto sull'informazione. C'è una sorta di velo che tiene un po' a distanza, io mi rendo conto. Un po' è questo, un po' è il retaggio culturale, lo dico a malincuore.

Quando andare per la prima volta dal ginecologo?

La dott.ssa Rossi, però, sottilinea l'importanza di andare dal ginecologo già intorno ai 14 anni:

"In realtà la società scientifica suggerisce il primo incontro con il ginecologo, che si occupa di adolescenza, già dopo i 14 anni. È interessante perché, se ci pensi, è il momento giusto. Intanto perché le vaccinazioni per l'HPV si fanno dai 12 anni in poi: è qui che la paziente giovane viene a contatto per la prima volta con la prevenzione seria. Si fa questo vaccino perché quando sarai più grande avrai rapporti e ti servirà a proteggerti da malattie sessualmente trasmesse, che possono creare problemi in futuro".

Una linea guida suggerita essenziale, in particolar modo, per tutte quelle ragazze che in casa non riescono ad affontare questi tipi di argomenti con i genitori o che non trovano riscontro con il proprio gruppo di amici. Argomento spinoso è, ad esempio, la contraccezione, come spiega la ginecologa:

"Tanti tabù ci sono sulla contraccezione. Si apre un vaso di Pandora, perché tante ragazze preferiscono andare al consultorio per rimanere anonime per prendere contraccezioni. Sai quante ragazze a cui propongono l'anello vaginale mi dicono di no? Circa il 50% delle donne mi dicono no, perché non hanno confidenza con il proprio corpo. In America e in Nord Europa c'è tutto un'altro approccio al corpo. Sono molto più confidenti rispetto a noi. Ecco perché dico che c'è un relaggio culturale troppo chiuso. Paradossalmente, però, i tabù ci ci impediscono di evolvere, ma ci proteggono allo stesso tempo, come per la Sindrome da Shock Tossico".

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Ilenia Scollo
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