Il credito d'imposta Art-Bonus, introdotto dall'articolo 1, comma 1, del decreto legge n. 83 del 2014, offre incentivi fiscali per sostenere il restauro e la manutenzione di beni culturali pubblici. Questo beneficio fiscale è destinato a persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d'impresa che effettuano erogazioni liberali in denaro per specifici interventi. Una recente Risposta dell’Agenzia delle Entrate ha spiegato come una fondazione possa beneficiare di questo credito d'imposta, utilizzando il caso di un teatro gestito da una fondazione senza scopo di lucro.
La fondazione in questione, costituita nel 2020 e registrata al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, ha acquistato un teatro inagibile nel 2021 con l'intento di donarlo al Comune. Il Comune, che aveva accettato la donazione nel 2019, ha concesso il teatro alla fondazione per un periodo di nove anni successivi al collaudo degli interventi di restauro. Durante questo periodo, la fondazione avrà il diritto di sfruttamento economico del teatro. Al termine della concessione, il teatro verrà restituito al Comune nello stato in cui si troverà.
Il teatro, dichiarato di interesse storico e artistico e assoggettato al vincolo di cui all'articolo 10 del decreto legislativo n. 42 del 2004, è stato affidato alla fondazione per il restauro completo e l'installazione di nuove attrezzature e impianti necessari per la gestione di spettacoli teatrali e cinematografici. Questo intervento di restauro rientra pienamente negli obiettivi dell'Art-Bonus, essendo un progetto di recupero e valorizzazione di un bene culturale pubblico.
La fondazione si impegna in attività di interesse generale, tra cui:
La fondazione ha ricevuto erogazioni liberali per finanziare:
La domanda posta all'Agenzia delle Entrate riguarda la possibilità per i donatori di beneficiare del credito d'imposta Art-Bonus per queste erogazioni. Secondo la fondazione, tutte le erogazioni ricevute, sia per il restauro del teatro che per la gestione delle attività, dovrebbero essere ammissibili per il beneficio fiscale.
L'Agenzia delle Entrate ha chiarito che il credito d'imposta Art-Bonus spetta per le erogazioni liberali destinate a:
L'agenzia ha confermato che le erogazioni destinate al restauro del teatro sono ammissibili per l'Art-Bonus. Tuttavia, ha specificato che le erogazioni destinate a coprire i costi di gestione della fondazione e le attività spettacolistiche non rientrano nell'ambito di applicazione del beneficio fiscale, poiché non possono essere considerate come sostegno a istituti o luoghi della cultura di appartenenza pubblica secondo l'articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Per beneficiare del credito d'imposta Art-Bonus, le erogazioni devono rispettare i seguenti requisiti:
Il credito d'imposta Art-Bonus è riconosciuto nei seguenti limiti:
Il credito d'imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo.
Per ulteriori dettagli e chiarimenti, è consigliabile consultare la circolare n. 24/E del 2014 e la circolare n. 34/E del 2023, disponibili sul sito dell'Agenzia delle Entrate.