Si inseguono ormai da qualche giorno i titoli che urlano alla mancanza di commissari per gli esami di maturità 2024, tanto da "costringere" a ricorrere a professori o presidi pensionati. Eppure, pare proprio che si sia alzato un polverone per nulla, stando alle parole di Mario Rusconi, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi di Roma e Lazio, intervistato dai giornalisti di TAG24.
A volte basta poco per allarmare tutti. A volte, infatti, serve solo una parola, grande o piccola che sia, a far esplodere le polemiche. Stavolta, è il caso di "pensionati" o, meglio, "commissari pensionati", ripescati dall'elenco delle disponibilità per gli esami di maturità.
Tuttavia, per capirne di più sulla situazione e trovare un perché al ricorso a questi docenti, ormai fuori servizio, i giornalisti di TAG24, si sono rivolti al presidente dell'Associazione Nazionale Presidi della Regione Lazio, Mario Rusconi, che spiega:
"Ogni anno - ormai da tanti anni - c'è un certo numero di rinunce di insegnanti, che erano stati nominati o commissari o presidenti, per gli esami di maturità, per malattia o per alti motivi. Quindi, circa il 10-15% delle rinunce è fisiologico. Fermo restando che, come anche negli altri anni - ma quest'anno è stato ufficializzato bene soprattutto dall'Ufficio Scolastico Regionale del Lazio -, c'è un elenco di insegnanti o presidi in pensione da meno di 3 anni che fanno domanda e possono essere utilizzati.
Proprio stamattina, 17 giugno 2024, si sono riunite le commissioni di maturità. I presidenti delle commissioni hanno, mancando un docente - che entro oggi dovrebbe aver mandato il certificato medico, perché non ci si può assentare così -, fatto ricorso a questo elenco presso l'ufficio scolastico regionale e ad integrare le commissioni. Così, dopodomani, che cominciano gli scritti di italiano, siano al completo. Ha fatto notizia il fatto che sia stato messo in risalto che sono pensionati. Però, questo avveniva anche negli anni precedenti. Adesso, con questo sistema si impedisce che ci possano essere delle falle nella complicata organizzazione degli esami di maturità e delle relative commissioni".
Come spiegato dal Prof. Rusconi, infatti, il complesso sistema dell'organizzazione degli esami di maturità prevede alcuni accorgimenti, affinché le commissioni risultino complete al momento dell'inizio delle prove. A pochi giorni dalle prove scritte di italiano, si sono registrate alcune assenze, che, quindi, andavano colmate:
D: Ha fatto scalpore, oltre che per la parola "pensionati", anche perché è aumentata la percentuale o parliamo sempre delle stesse cifre degli anni precedenti?
R: No, più o meno sono sempre le stesse percentuali. Soltanto che, magari, negli anni precedenti si ricorreva maggiormente a precari, supplenti, che avevano fatto domanda. Adesso, il fatto che ci siano anche pensionati - che, ripeto, era possibile anche in precedenza - in qualche modo, è una maggiore garanzia per gli studenti. Infatti, si tratta di persone che hanno una buona esperienza, rispetto al precario che ha avuto solamente 2 o 3 anni di incarico.
D: Le domande inviate dai docenti entrano solamente in questo elenco o, poi, si fa anche una graduatoria per l'effettiva nomina a commissario?
R: No, c'è solamente la lista, nessuna graduatoria. Sarebbe troppo complicato. Naturalmente, per esempio, un preside o un insegnante pensionato che abita a Ostia e gli viene chiesto di andare dall'altra parte del Lazio, magari ci pensa due volte. In linea di massima si guarda anche alla residenza delle persone. Proprio per impedire che si facciano nomine che poi non possono essere accettate e doverne fare di nuove.
D: Oltre alle rinunce per motivi di salute, quest'anno si è ricorso di più ai pensionati perché c'è carenza di insegnanti oppure è una cosa fisiologica del sistema?
R: Diciamo che sono abbastanza fisiologiche. Certo, se poi un insegnante vuole rinunciare perché ritiene non adeguato il compenso, deve comunque presentare un certificato medico. Non si può semplicemente dire: "No, non accetto perché non mi piace la diaria che viene data". Anche se sono diarie non eccezionali, bisogna tenere conto che l'insegnante nominato è, in genere, di ruolo e, quindi, ha già il proprio stipendio. Questo è un compenso aggiuntivo per l'impegno aggiuntivo che hanno durante gli esami.
La questione delle "basse diarie", infatti, è uno dei motivi per cui alcuni docenti hanno deciso di rinunciare all'incarico di commissario. A regolamentare i compensi, però, ci ha pensato il D.I. del 24/05/2007 insieme alla nota 7054 del 2/07/2007.
In particolare, il Decreto riporta la tabella con le diarie lorde per i professori e i presidi nominati per gli esami di Stato: