Si avvina la scadenza del 30 giugno, il termine ultimo per la presentazione della DSU aggiornata ai fini Isee per ottenere gli arretrati dell’Assegno unico 2024.
A partire dal 1° luglio, infatti, le famiglie che non hanno provveduto a presentare la DSU perderanno il diritto a tali somme. L’importo dell’Assegno unico sarà comunque corrisposto, ma al minimo.
Vediamo quando vengono pagati gli arretrati.
Le famiglie beneficiarie dell’Assegno unico che ancora non hanno presentato la DSU aggiornata ai fini Isee hanno tempo fino al 30 giugno per adempiere e ottenere anche gli arretrati spettanti da marzo.
Si tratta di tutte quelle famiglie che non hanno provveduto entro la fine di febbraio e stanno ricevendo comunque la misura, ma all’importo minimo previsto. La normativa prevede comunque la possibilità di recuperare le somme spettanti, presentando una dichiarazione aggiornata entro la scadenza ultima del 30 giugno.
Chi non vi adempie, a partire dal 1° luglio perde ogni diritto ad eventuali arretrati. L’Assegno verrà egualmente erogato, ma con l’importo minimo pari a 57 euro, almeno fino alla presentazione dell’Isee aggiornato.
L’importo minimo, inoltre, viene assegnato anche alle famiglie con Isee pari o superiore a 45.574,96 euro, oltre che a quelle che non presentano alcuna attestazione.
La procedura è necessaria proprio perché l’importo mensile della prestazione viene parametrato alla composizione del nucleo familiare e del valore dell’Isee aggiornato.
L’ultima scadenza fissata al 30 giugno per regolarizzare la propria posizione e presentare l’Isee è perentoria. Si tratta, come detto, dell’ultima possibilità di ottenere gli arretrati.
L’importo dell’Assegno unico erogato dall’Inps, sarà adeguato solo e unicamente a partire dal mese di presentazione dell’Isee aggiornato.
L’attestazione Isee può essere presentata in modalità ordinaria, tramite un CAF o altri intermediari, oppure può essere presentata anche utilizzando le funzionalità online sul sito web dell’Inps.
Chi opta per la presentazione sul sito Inps, si ricorda che bisogna accedere con le proprie credenziali nell’apposita sezione dedicata e provvedere alla compilazione dell’attestazione indicando i dati patrimoniali e reddituali propri del nucleo familiare di appartenenza.
Qualora si dia l’autorizzazione alla precompilazione dei dati non è necessario produrre alcun elemento di riscontro. Una volta compilata la DSU e trasmessa, l’adeguamento dell’importo spettante sarà automatico.
L’Assegno unico relativo al mese di giugno viene accreditato nei giorni 17, 18 e 19, alle famiglie che lo hanno già ricevuto e per le quali la rata non ha subito variazioni rispetto alla mensilità di maggio.
Per quanto riguarda, invece, coloro per i quali si sono verificate variazioni nell’importo o che ricevono la misura per la prima volta, il pagamento avverrà alla fine del mese.
Tornando agli arretrati, molti beneficiari potrebbero aver notato una diminuzione dell’importo a partire da marzo, ricevendo solo l’importo minimo di 57 euro. Come abbiamo spiegato, ciò è avvenuto perché non è stata presentata la DSU aggiornata entro il 29 febbraio 2024.
Come controllare le date di accredito? In piena autonomia, è possibile controllare quando, effettivamente, verrà erogato l’Assegno unico. Inoltre, si possono anche verificare gli importi spettanti e le eventuali variazioni intervenute.
Come fare? È sufficiente accedere sul sito web dell’Inps, nella sezione personale del Fascicolo previdenziale del cittadino. Una volta effettuato l’accesso, non resta che cliccare sulla voce Prestazione, poi su Pagamenti e, infine, selezionare l’anno in corso 2024. I cittadini, in questo modo, potranno verificare la data di accredito precisa, l’importo della prestazione che l’Inps erogherà e se sono intervenute variazioni tali da modificare l’importo spettante.