Ricordato che le ghigliottine sono state utilizzate per decapitare re e regine fin dal 1789 e che Olof Palme, il primo ministro svedese assassinato nel 1986, ripeteva che bisognerebbe sforzarsi a combattere la povertà, non la ricchezza, oggi, 19 giugno 2024, si registra che, in diretta tv su La7, nel corso della trasmissione L'Aria che tira, il sindacalista Giorgio Cremaschi ora impegnato politicamente con Potere al Popolo, ha avvertito l'esigenza di far sapere urbi et orbi che "i ricchi dovrebbero ricominciare ad avere paura". Come? Agitando lo spettro delle ghigliottine, appunto.
Invitato da David Parenzo a L'Aria che Tira su La7, Giorgio Cremaschi, il sindacalista nato a Roma nel 1948 e ora impegnato in politica con Potere al Popolo, è intervenuto nella discussione su come sfruttare economicamente i luoghi e i tesori dell'arte prima pubblicizzando un suo libro - "Liberal Fascismo" - per spiegare "come i liberali distruggono la democrazia e ci portano in guerra". E poi mettendosi a ragionare sulla mercificazione della cultura in questi termini:
Allora, nel giorno in cui anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è tornato a reclamare un confronto più civile dopo la rissa in Parlamento, gli è stato chiesto dallo studio, qual è la soluzione? Risposta:
"Ma in maniera metaforica, naturalmente", lo ha interrotto a quel punto Parenzo sperando in un chiarimento di Cremaschi. Sta di fatto che lui ha chiosato così: