L’Autonomia differenziata scuote Forza Italia. Seppur con un po' di ritardo alcuni amministratori esponenti forzisti eletti nelle regioni del Mezzogiorno, sono intervenuti contro la riforma evidenziando l'esistenza di opinioni discordanti all'intero del partito.
Ormai il Dl Calderoli è legge grazie al via libera arrivato ieri, 19 giugno 2024, dalla Camera dei Deputati. Un via libera al quale non hanno contribuito i deputati calabresi di Forza Italia che hanno deciso di non votare il provvedimento che, invece, era stato approvato lo scorso gennaio al Senato in maniera compatta dal partito.
Le Elezioni Europee hanno consegnato la circoscrizione Sud alla sinistra e nello specifico al Pd, che è risultato il primo partito, un chiaro segnale del fatto che agli elettori del Mezzogiorno qualcosa nelle politiche del Governo per il meridione non è piaciuto. In questi giorni Forza Italia ha cercato di correre ai ripari presentando quattro ordini del giorno per ‘limitare’ l’impatto della riforma sulle regioni meridionali, ma ormai il danno era già stato fatto e il provvedimento è passato anche a Montecitorio diventando legge dello Stato.
E’ la prima volta dall’inizio della legislatura che c’è un dissenso così esplicito in Forza Italia rispetto alle indicazioni del partito. Un dissenso che, però, viene minimizzato dagli esponenti azzurri.
Il vicecoordinatore di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, in esclusiva hai microfoni dell’inviato di Tag24.it, Michele Lilla, ha smentito malumori nel partito, parlando di una presa di posizione dei deputati calabresi.
Sembra eccessivo parlare di malumori. C’è questa presa di posizione da parte dei deputati calabresi che stanno dicendo la loro, sottolineando però il fatto come Forza Italia in aula e nelle sedi istituzionali ha lavorato per migliorare il provvedimento. Quindi un provvedimento che rafforza l’unità complessiva del paese.
Cattaneo ha poi sottolineato come l’obiettivo di Forza Italia sarà nel prossimo futuro continuare a lavorare sui lep.
L'Autonomia differenziata è stata approvata definitivamente dalla Camera dei Deputati con 172 sì tra i quali però mancavano quelli dei tre deputati calabresi di Forza Italia Francesco Cannizzaro, Giuseppe Mangialavori e Giovanni Arruzzolo. La scelta di non votare la legge è stata condivisa anche dal Presidente della Calabria, Roberto Occhiuto che nelle ultime ore è stato il più critico tra i governatori del Mezzogiorno, insieme al governatore della regione Basilicata, Vito Bardi nei confronti della riforma.