Nei prossimi giorni, riprenderà in Parlamento il percorso per giungere all'approvazione della riforma della giustizia voluta dal ministro Carlo Nordio. Oggi, 23 giugno, il titolare del ministero di via Arenula ha concesso una intervista al Messaggero in cui si dice molto fiducioso del buon esito del suo lavoro, anche perché l'Unione Europea ha dato il via libera alla riforma dell'abuso d'ufficio. "Senza più questo reato - ha argomentato il rappresentante del Governo Meloni - l'economia e la giustizia italiana correranno più veloci". Della stessa cosa sembra essere convinta Azione, il partito di Carlo Calenda che, sebbene dai banchi dell'opposizione, si è detta pronto a votare la riforma Nordio.
Anche se la riforma Nordio vede schierati contro buona parte dei pm, come quello di Napoli Nicola Gratteri, Nordio si è detto convinto che con cambiamenti come quello dell'abolizione del reato di abuso d'ufficio, il Paese cambierà in meglio:
A chi gli ha chiesto se l'Italia avrà in ogni caso la capacità di combattere la corruzione, Nordio ha risposto così:
L'impianto complessivo della riforma Nordio prevede anche la separazione delle carriere, il sorteggio al Csm, lo stop alla pubblicazione di intercettazioni di soggetti terzi, un uso più limitato dei trojan, l'inappellabilità delle sentenze di assoluzione. Ce n'è abbastanza, quindi, per accendere gli animi in parlamento. Sta di fatto che Azione, il partito di Carlo Calenda, proprio oggi annuncia che la voterà anche se siede tra i banchi dell'opposizione:
ha fatto sapere Enrico Costa, il responsabile giustizia di Azione. Un buon viatico per Nordio per giungere al risultato finale, anche se il percorso per vedere tutta la sua riforma attuata, toccando anche norme costituzionali, è ancora lungo e ricco di insidie.