Stadio Flaminio, sempre più mistero e sempre più una situazione che non si capisce chi entra, chi lo vuole e soprattutto se qualcuno lo vuole. Tempo fa l'assessore dello Sport al Comune di Roma Onorato aveva ammesso di aver visto il progetto di Claudio Lotito definendolo "fantastico", ma senza aggiungere altro.
Parole che sembravano il preludio a qualcosa di imminente, ma da quel giorno il silenzio più totale, pare anche con il Comune di Roma, almeno a giudicare la presa di posizione dell'assessore. "Se entro fine anno non c’è investimento privato, il recupero lo fa il Comune con il Governo. L’impianto è nel dossier degli Europei 2032. Abbiamo già 7 milioni per la progettazione".
L'Assessore Onorato, intervenendo all'emittente Radio Roma Sound, ha spiegato la situazione attuale che c'è attorno allo stadio Flaminio: "La situazione ha tre progettualità sull’area. La più concreta, non c’è dubbio, è quella della Roma Nuoto in quanto avevano già presentato un progetto alla passata amministrazione, al 30 giugno, servirà qualche giorno in più, capiremo se il progetto della cosiddetta Roma Nuoto, che è una capofila di una serie di aziende, possa avere un iter positivo dal punto di vista tecnico.
"Parallelamente abbiamo sempre questa progettualità un po' mitologica da parte di Lotito della Lazio. Mitologica nel senso che al netto di un render visto dal sottoscritto, se la Lazio vuole presentare un progetto deve venire in Campidoglio e presentarlo al Sindaco e a tutti gli assessori coinvolti, non soltanto al sottoscritto, ma anche al mio collega all'urbanistica, alla mobilità, al patrimonio, al commercio, e qualora veramente volessero fare un investimento in quell'area si potrebbe aprire una conferenza dei servizi perché la legge prevede la possibilità che si possano anche fare conferenze dei servizi parallele. Poi c’è sempre la proposta di Cassa Depositi e Prestiti, che non è mai arrivata al momento ad una progettualità concreta.
"Noi - aggiunge Onorato - non faremo l’errore delle amministrazioni precedenti, noi vogliamo mettere la prima pietra e iniziare i lavori per la valorizzazione del Flaminio. Poi capiremo se ci sono degli investitori privati perché qualora questi investitori privati o per motivi tecnici, o per motivi economici, non ci sono, il Comune di Roma come ha riaperto il Palatiziano deve avere l'ambizione eventualmente di intervenire sul Flaminio.
L'Assessore Onorato non fa sconti a nessuno e spiega per bene e in maniera approfondita la sua idea: La prima pietra bisogna capire chi la mette, io posso avere una data. Se lei mi chiede ‘ma la Roma Nuoto, qualora la conferenza dei servizi andasse bene, che succede?’ Il dovere di un’amministrazione comunale è capire se è l'unico progetto in campo, se tecnicamente va bene noi dobbiamo salvaguardare i fondi e soldi dei cittadini. Se quel progetto tecnicamente va bene la giunta comunale potrebbe dire ok a quel progetto, perché dopo la conferenza dei servizi c’è una sorta di interesse pubblico che viene dato attraverso la giunta comunale, ma se quel progetto per esempio avesse dei problemi tecnici e non potesse essere realizzato, se la Lazio alla fine il progetto non lo concretizza, se Cassa Depositi e Prestiti alla fine non lo concretizza, potremmo valorizzare noi lo stadio Flaminio mettendo dei soldi noi, magari chiedendo al Governo dei fondi, io vorrei ricordare che lo abbiamo messo dentro al dossier degli europei 2032 che si terranno Italia e in Turchia.
"Dobbiamo capire se i soldi li mette il comune di Roma, quindi i cittadini romani, abbiamo un interesse non certo a fare uno stadio da 40mila posti, va bene pure da 25 mila posti riprendendo sotto le palestre, le piscine, l’area attorno creano un grande parco sportivo e poi vediamo chi ci va a giocare lì dentro facendo accordi con le federazioni dal rugby, al calcio, alla Roma calcio femminile, potremo vedere. Prima dobbiamo andare a capire nei prossimi mesi se questi investimenti privati sono concreti o no. Quindi Roma nuoto uno, Lazio due, Cassa Depositi e Prestiti tre