Botta e risposta dai toni duri fra Maurizio Gasparri e Francesco Boccia. I due senatori di Forza Italia e Partito Democratico si accusano di arroganza e di toni da "nazista nemico della vita" per commentare la proposta di legge di Gasparri di istituire un "reddito di maternità": 1000 euro per un anno alle donne che scelgono di portare avanti una gravidanza nonostante le difficoltà economiche.
Il PD accusa Gasparri di voler invalidare le scelte personali delle donne, negando loro una parte dei diritti sanciti dalla legge 194. Il senatore di FI risponde piccato che molti aborti sono dettati da necessità economiche, accusando i dem di faziosità.
Maternità ed aborto tornano al centro del dibattito politico. Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri presenterà il 3 luglio 2024, nella sala Nassiriya del Senato, la sua proposta di legge per istituire un "reddito di maternità".
L'idea di Gasparri è quella di dare 1000 euro mensili per 12 mesi alle donne (soltanto italiane e residenti) in difficoltà economiche che scelgano di portare avanti una maternità anziché abortire. Il senatore di FI suggerisce poi l'istituzione di un fondo per il reddito di maternità con una dotazione di 600 milioni di euro annui a partire dal 2024, modulando poi il bonus a seconda del numero dei figli o alla presenza di qualche forma di disabilità.
Il tema della maternità non è soltanto centrale nei discorsi della premier Giorgia Meloni, ma anche all'interno di Forza Italia. Non molto tempo fa Marina Berlusconi, la figlia primogenita del fondatore dei forzisti Silvio, ha rilasciato un'intervista nella quale esprimeva la propria vicinanza alla "sinistra di buon senso" riguardo proprio l'aborto e i diritti civili.
A qualcuno in FI forse sono fischiate le orecchie, ma Gasparri ha cercato di prevenire in parte le scontate polemiche riguardo la sua proposta di legge. Limitare a soltanto le cittadine italiane e residenti l'erogazione di questo reddito è già una forma di potenziale discriminazione verso le donne che non rientrano in queste categorie, ma ovviamente non sfugge che lo stato sembra farsi carico della maternità altrui "costringendole" a non abortire.
Gasparri, presentando la sua proposta di legge, sembra dar conto non soltanto delle rimostranze delle opposizioni ma anche a chi potrebbe maliziosamente ricordare le parole di Marina Berlusconi:
Nella tarda serata di oggi 28 giugno 2024 non manca, infine, anche la piccata risposta di Gasparri contro Francesco Boccia, presidente dei senatori del PD. Se l'accusa è quella di invadere la sfera dei diritti personali delle donne, il senatore forzista accusa il suo omologo dem di faziosità:
La difficoltà che tante donne hanno sperimentato nel corso degli ultimi mesi per accedere all'interruzione volontaria della gravidanza, con molti ospedali dove i medici obiettori di coscienza arrivavano al 100% del personale, è uno dei tanti tasselli di una vicenda delicata come quella riguardante la maternità e la decisione di mettere al mondo dei figli.
Le recenti lamentele italiane, che nel documento finale del G7 hanno fatto di tutto per non avere riferimenti espliciti all'aborto o all'identità di genere, vengono cavalcate dal PD, che leggono la proposta di legge elaborata da Gasparri come un altro esempio dell'intenzione del governo di incidere sulla sfera dei diritti personali delle donne.
Il presidente dei senatori dem Francesco Boccia sottolinea in una nota proprio quest'aspetto, cioè la pretesa governativa di dettare le decisioni ad una parte della popolazione:
Sulla stessa lunghezza d'onda la senatrice del PD Valeria Valente, che addita come insultante per la dignità delle donne il pagamento di 1000 euro al mese fino ai 5 anni del figlio o della figlia alla donna in ristrettezze economiche: