Si va avanti. Questa è la decisione scaturita dal vertice di maggioranza tenuto oggi nell'abitazione di Giovanni Toti ad Ameglia dove il presidente della Liguria si trova ai domiciliari per l'inchiesta di Genova che lo vede accusato di corruzione.
I partecipanti all'incontro fanno sapere che ora si guarderà al percorso da compiere insieme, mentre lo stesso governatore ha confermato la decisione di non rassegnare le proprie dimissioni, nell'attesa di un ritorno all'auspicata agibilità politica.
Un incontro atteso e preparato da tempo, annunciato dal legale dello stesso Toti alcuni giorni fa. Un vertice per fare il punto sulle mosse future della coalizione che guida la regione Liguria, anche in vista delle elezioni cui è attesa il prossimo anno.
Coloro che erano presenti - Matteo Rosso, Edoardo Rixi e Carlo Bagnasco, segretari regionali rispettivamente di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia - hanno rilasciato una nota congiunta che spazza via ogni dubbio sulla tenuta del governo regionale, chiarendo la volontà di andare avanti insieme.
I tre non commentano la vicenda giudiziaria ma si augurano che Toti possa riconquistare presto il proprio ruolo politico e che vengano rimossi i vincoli alla sua libertà personale. In questo senso, la data da tenere in considerazione è quella dell'8 luglio, fissata per il riesame sulla misura degli arresti domiciliari.
L'incontro ha fornito anche una risposta definitiva, dunque, alla questione a lungo sospesa delle possibili dimissioni di Toti. "Nemmeno citate nel corso del nostro incontro", fanno sapere i consiglieri, cancellando gli ultimi, residui dubbi su un possibile passo indietro del governatore, accusato di presunti favoreggiamenti ad alcuni imprenditori per ottenere in cambio dei voti,
Decisione di restare in carica confermata anche dalla nota dell'avvocato di Toti, Stefano Savi che precisa come essa voglia consentire un dialogo del governatore con le forze politiche e non "alimentare uno scontro tra politica e giustizia".
Anzi, proprio in nome dell'equilibrio necessario tra i due poteri, l'avvocato insiste nell'augurarsi al più presto la revisione degli arresti domiciliari: