La tensione continua a rimanere alta in Europa a causa della partita delle nomine e degli equilibri interni all'Unione che mai come questa volta sembrano rivelarsi fragili. Ne è consapevole Antonio Tajani che, dalle pagine del Corriere della Sera di oggi, 1 luglio 2024, avverte l'Ue sulla necessità di tenere conto del messaggio arrivato dal voto dell'8 e 9 giugno scorsi, sottolineando la necessità di un'apertura verso i Conservatori di Ecr. Ribadita, invece, la chiusura ai Verdi.
L'Unione europea deve darsi una scossa e comprendere il nuovo orientamento dell'opinione pubblica. Antonio Tajani ne è convinto e batte i pugni sul tavolo nel tentativo di far comprendere alle forze politiche di Bruxelles la necessità di dare espressione, nella costituzione degli organi dell'Ue, al desiderio di cambiamento espresso dai cittadini.
Dopo aver ribadito il sostegno al secondo mandato di Ursula von der Leyen per la presidenza della Commissione, il ministro degli Esteri torna a sottolineare come sia miope la chiusura quasi 'a prescindere' dei Paesi Ue alle forze di destra che si sono affermate alle elezioni. Una presa di posizione che rischia di produrre una maggioranza instabile, decisamente sconsigliabile di fronte alle difficili scelte che l'Europa dovrà affrontare nei prossimi mesi.
Da questa consapevolezza della mancanza di vedute dell'Unione, Tajani passa poi all'affondo verso coloro che la guidano. Il vicepremier dice chiaramente che, contrariamente al passato, oggi "mancano grandi leader" capaci di prendere simili decisioni.
Idee che il segretario di Forza Italia dice di aver espresso con forza nella riunione del Partito popolare europeo. In essa, Tajani ha sottolineato come l'apertura ai Conservatori di Ecr sia fondamentale anche per non mettere a rischio la riconferma della von der Leyen.
Da qui la nuova, ennesima chiusura ai Verdi, in nome di un approccio più moderato alla transizione ecologica rispetto a quello da loro proposto:
Il vicepremier cerca, dunque, di usare parole di buon senso nel gioco degli equilibri di palazzo che sta caratterizzando questa 'lunga estate calda' a Bruxelles. Il 18 luglio sapremo se avranno avuto la meglio i tentativi di conciliazione proposti dal numero 1 di Forza Italia o il muro-contro-muro cui sembrano voler andare gli altri leader europei.