01 Jul, 2024 - 20:17

Covid-19, stop all'obbligo di indossare le mascherine anche nei reparti con pazienti fragili

Covid-19, stop all'obbligo di indossare le mascherine anche nei reparti con pazienti fragili

L'emergenza Covid-19 è ormai passata, ma il ricordo di quei terribili mesi è rimasto indelebile nella mente di tutta Italia. Oggi, 1 luglio 2024, il Ministero della Salute ha fatto un passo in avanti nella gestione del virus: stop all'obbligo di indossare le mascherine contro il Covid anche nei reparti con pazienti fragili, dove ancora vigevano strette norme di sicurezza.

Stop alle mascherine per il Covid: la circolare del Ministero della Salute per i reparti con pazienti fragili

L'obbligo di indossare la temutissima e controversa mascherina è caduto anche nei reparti d'ospedale. Secondo il Ministero della Salute, infatti, non sarebbe più necessario indossarla anche in presenza di pazienti considerati fragili. A stabilirlo la nuova circolare diffusa proprio dal Ministero, nella quale si dà totale discrezione ai direttori sanitari sull'utilizzo o meno di tale dispositivo.

Lentamente, stanno venendo meno tutti gli obblighi a cui gli italiani hanno dovuto sottostare per la sicurezza della salute pubblica durante la pandemia da Covid-19. Dopo i due anni di zona rossa, gialla, arancione e isolamento, il 27 dicembre 2023, alla scadenza della prima ordinanza, i cittadini hanno potuto mettere le mascherine nel cassetto.

Tuttavia, considerando che il virus si trasmette per via aerea e che molti soggetti fragili sarebbero in pericolo di vita in caso di contagio, nella circolare odierna si legge che:

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Valutato l’attuale andamento clinico-epidemiologico dell’infezione da SARS-CoV2 e delle sindromi simil-influenzali, la disponibilità di vaccini contro le principali infezioni respiratorie acute virali, le aumentate capacità diagnostiche e le evidenze scientifiche sulla efficacia dei dispositivi di protezione individuale per ridurre la trasmissione virale, si raccomanda ai Direttori Sanitari, in quanto titolari delle funzioni igienico-sanitarie, di valutare l’opportunità di disporre l'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei propri contesti, tenendo conto della diffusione dei virus a trasmissione aerea, delle caratteristiche degli ambienti nonché della tipologia di pazienti, lavoratori o visitatori che li frequentano, in funzione del livello di rischio di infezione e/o trasmissione (ad esempio in presenza di sintomatologia respiratoria o in considerazione della stagionalità) e del potenziale di sviluppo di malattia grave in caso di esposizion

La risposta di Zampa (Pd): "Sconcertata dalla vaghezza della circolare"

A firmare il documento il direttore generale della Prevenzione, Francesco Vaia, che aggiunge che i Direttori Sanitari dovranno, però, assicurarsi che tutte le misure di prevenzione e cautela per la salute dei pazienti siano rispettate.

Per questo motivo, nella circolare si invita a tenere sotto controllo le informazioni diffuse dal sito web dell'Istituto Superiore di Sanità e si raccomanda di:

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Potenziare con adeguata informazione al personale, ai pazienti e, in generale, a tutti coloro che, a qualsiasi titolo, sono presenti nelle richiamate strutture, le misure igieniche e di precauzione quali, tra le altre: lavaggio frequente delle mani, pulizia costante degli ambienti e disinfezione delle superfici con disinfettanti attivi contro i microrganismi, adeguata ventilazione, corretta gestione dei rifiuti. Nei presidi dove non è previsto il Direttore Sanitario (a es. centri diurni, comunità, ecc.) spetta al legale rappresentante dell’Ente, d’intesa con il medico competente, individuare le opportune misure di protezione

Alle disposizioni emesse dal Ministero della Salute, però, risponde la senatrice Sandra Zampa, del Pd, che ha espresso il suo "sconcerto" per l'estrema vaghezza della circolare. Infatti, la senatrice stessa ha dichiarato:

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Trovo sconcertante e preoccupante per la sua la vaghezza e genericità il contenuto della circolare diffusa oggi dal ministero della salute in relazione alla circolazione di Coronavirus. Come si fa, dopo quello che è successo in passato, a consegnare alla discrezionalità dei direttori sanitari delle strutture sanitarie e socio sanitarie la decisione circa l’impiego delle mascherine? E come si fa a dire che si tuteleranno gli operatori senza dire come si pensa di farlo? È vero che vaccinazione e conoscenza rappresentano oggi una importante differenza in positivo rispetto all’impatto che in passato il Covid ha avuto. Ma è anche vero che sulle persone fragili o con patologie in atto, resta pericoloso. In ogni caso serietà impone di impartire chiare indicazioni soprattutto se si opera al ministero della salute e non al ministero della vaghezza

Un impatto, come sottolinea Zampa, che non può essere sottovalutato, anche alla luce della nuova variante KP3, che ha messo in allarme la popolazione. Tuttavia, per contrastarne la diffusione, la FDA (Food and Drugs Administration) ha stabilito che il nuovo vaccino dovrà servire, soprattutto, contro la variante KP2.

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Ilenia Scollo
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