Chi pensava che con l'approvazione in Parlamento la battaglia sull'Autonomia differenziata si sarebbe placata, deve ricredersi. Oggi, 2 luglio, ad esempio, è stata una giornata ad altissima tensione su questo fronte. Ad accendere la miccia, un pò a sorpresa, è stato il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci che ha bocciato l'iniziativa del Governatore del Veneto Luca Zaia di chiedere più poteri su nove settori non regolamentati dai Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni che dovrebbero garantire a tutti i cittadini italiani gli stessi diritti di base. A stretto giro, il centrosinistra ha annunciato di accelerare tramite le Regioni che governa per arrivare al referendum abrogativo dell'Autonomia differenziata e una interrogazione parlamentare per un altro ministro: quello dell'economia Giancarlo Giorgetti per spiegare le conseguenze economiche di una legge che, evidentemente, continua a spaccare sia la politica che l'opinione pubblica.
Ieri, 1 luglio, il Governatore del Veneto Luca Zaia, sul fronte dell'Autonomia, è passato subito dalle parole ai fatti chiedendo più poteri su ben nove materie. Per questo, ha inviato una lettera alla premier Giorgia Meloni. Ma oggi un suo componente, il ministro alla Protezione Civile Nello Musumeci ha avvertito:
Più significative degli strappi che l'Autonomia differenziata ha comportato anche all'interno della maggioranza e del Governo, le parole di Musumeci non potevano essere perché provengono da un esponente di Fratelli d'Italia fino a due anni fa Governatore della Sicilia:
ha esortato il ministro.
Già ieri, le parole del presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia, preannunciavano una dura reazione all'iniziativa di Zaia: l'esponente dei dem invitava ad accelerare l'iter per chiedere il referendum abrogativo attraverso la raccolta delle firme ma anche su richiesta delle Regioni governate dal centrosinistra. Così, oggi, la prima a muoversi è stata la Sardegna guidata da Alessandra Todde del Movimento Cinque Stelle. La seguiranno la Toscana, l'Emilia-Romagna, la Puglia e la Campania. Ma non solo: prendendo la parola a Palazzo Madama, Boccia ha annunciato una interrogazione assieme alle altre opposizioni per chiedere al ministro Giancarlo Giorgetti di spiegare quali siano gli impatti effettivi dell'Autonomia e della cessione alle regioni di materie oggi affidate allo Stato:
Ad associarsi alla richiesta di Boccia di volere spiegazioni ufficiali dal ministro Giorgetti a proposito degli effetti della riforma, sono stati anche Alleanza Verdi e Sinistra e il Movimento Cinque Stelle. Avs, con il suo rappresentante Tino Magni, l'ha messa così:
Stefano Patuanelli, il capogruppo M5S in Senato, invece, ha preso la palla al balzo soffermandosi proprio sulle parole del ministro Musumeci a proposito della richiesta di Zaia:
Sta di fatto che sempre oggi, 2 luglio, quando, a completare il quadro, è arrivata anche la notizia secondo la quale il centrosinistra in Emilia-Romagna avrebbe chiesto alla giunta regionale di indire un referendum sull’autonomia, la difesa da parte del centrodestra è stata doverosa. Ed è arrivata per bocca del capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Affari costituzionali, Marco Lisei: