E' giusto permettere il passaggio di più spot pubblicitari sulle reti Rai? E' su questo tema che si consuma l'ultima spaccatura all'interno della maggioranza di centrodestra che sostiene il Governo Meloni. La Lega dice di sì, in quanto con più pubblicità, si consentirebbe all'azienda di viale Mazzini di incassare quegli introiti che sarebbero sufficienti per abbassare il canone. Forza Italia, però, è di segno opposto: il partito di Antonio Tajani sostiene che la Rai non può diventare una televisione commerciale. Magari strizzando l'occhio alle reti Mediaset di casa Berlusconi.
Fin dalla legge Mammì del 1990 e la rottura del monopolio Rai, chi gravita attorno alla famiglia Berlusconi è, inevitabilmente, assai sensibile al tema televisivo e a quello, immediatamente collaterale, del mercato pubblicitario. Ancora oggi, 34 anni dopo quella legge che inaugurò una nuova era non solo televisiva, appena si pronuncia la parola "pubblicità", scatta dalle parti di Forza Italia l'allarme rosso. Leggere per credere quanto è trapelato oggi dalle stanze del partito fondato da Silvio Berlusconi dopo la proposta di legge della Lega di voler ampliare in Rai gli spazi pubblicitari:
Per i berlusconiani, il tetto pubblicitario in Rai deve essere rinsaldato, non sfondato. E poco senso ha anche motivare quella scelta con l'abbassamento del canone:
Non solo il caso Bortone: oggi, 3 luglio, attorno alla Rai, il clima si è fatto infuocato anche a proposito del tetto pubblicitario della Tv di Stato che la Lega vorrebbe eliminare, ma Forza Italia puntellare. La senatrice del Carroccio Nicoletta Spelgatti l'ha messa così:
Poi ci hanno pensato i componenti della commissione Vigilanza Rai della Lega Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Clotilde Minasi ed Elena Murelli a mettere nero su bianco:
Ma nel frattempo, alla premier Giorgia Meloni l'ardua sentenza. Con l'ennesima gatta da pelare nella sua maggioranza.