Indeciso, pavido, vergognoso. Sono solo alcuni degli appellativi con cui le forze di opposizione si riferiscono al governo, reo di aver approvato oggi, 4 luglio 2024, alla Camera la propria mozione sul riconoscimento dello Stato di Palestina.
Un testo considerato fumoso e per nulla incisivo nel contrasto alla terribile situazione nella Striscia di Gaza contro la quale, insistono gli esponenti di Pd, M5S e Avs, il governo preferisce restare a guardare.
Altra giornata di tensione nei palazzi della politica italiana. A scatenarla, l'approvazione della Camera dei deputati della mozione del governo per il riconoscimento dello Stato palestinese. Un documento secondo il quale il governo italiano si impegna:
Il testo da solo è sufficiente a comprendere le ragioni delle proteste dell'opposizione. L'esecutivo, infatti, decide di non riconoscere in maniera autonoma e indipendente lo Stato palestinese - come fatto recentemente, ad esempio, da Spagna, Irlanda e Norvegia - ma solo di appoggiare eventuali iniziative internazionali in questo senso. Una posizione analoga a quella delle altre due mozioni approvate, in parte, da Montecitorio, quella di Azione e Italia viva.
Molto diverso, invece, il tenore dell'unica respinta, presentata da Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra che, infatti, hanno fatto sentire tutta la loro disapprovazione per la linea decisa dall'esecutivo.
Ecco, dunque, Laura Boldrini del Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo attaccare il governo intimando i suoi rappresentanti a non dire più di essere favorevoli alla soluzione 'due popoli, due Stati' "perché non è vero" dichiara la deputata dem.
Per la Boldrini il testo della mozione governativa è figlio della vigliaccheria del governo, che preferisce mandare avanti gli organismi internazionali piuttosto che agire con prese di posizione chiare. Un documento, accusa ancora, che affida alla volontà di Israele il "mutuo riconoscimento" dello Stato di Palestina, pur di fronte a un governo Netanyahu che ha sempre negato questa possibilità.
Insomma, un governo italiano che resta a guardare di fronte a "un innegabile sterminio", è la chiosa di Laura Boldrini.
Una posizione analoga a quella espressa dai deputati Cinquestelle che hanno preferito disertare l'Aula al momento della votazione, come spiega il vicepresidente Riccardo Ricciardi:
"Non abbiamo votato perché gli impegni della maggioranza sono fumosi e comunque non vengono rispettati. Quindi non ci sottoponiamo a questa farsa".
Ricciardi prende la parola durante le dichiarazioni di voto e si scaglia contro l'esecutivo anche per la bocciatura della mozione presentata dalle opposizioni. Il testo parlava della situazione a Gaza utilizzando la parola "catastrofe" che il governo ha chiesto di sostituire con la più neutrale "crisi".
Da qui la protesta di Ricciardi che, senza mezzi termini, incolpa la maggioranza di 'fregarsene' della popolazione palestinese e di attaccare chi, invece, prova a difenderli, tacciati di antisemitismo, "quando i veri antisemiti sono dentro il partito della Meloni", tuona il vicepresidente M5S, riferendosi all'inchiesta di Fanpage sui comportamenti fascisti e antisemiti dei membri dell'organizzazione giovanile di FdI.
Tenore analogo, infine, anche nell'intervento di Nicola Fratoianni di Avs.
Anche lui, come il collega M5S, si dice "indignato" dalla richiesta di sostituire la parola "catastrofe" dalla mozione delle opposizioni poi respinta dal governo, verso il quale ripete per tre volte "vergogna!"
Fratoianni sottolinea con veemenza che senza il riconoscimento di uno Stato di Palestina non può esservi la soluzione 'due popoli, due Stati' e che l'esecutivo avrebbe potuto oggi dare una svolta in questo senso, ma che ha preferito non farlo.
La maggioranza, però, tira dritto, convinta che la soluzione proposta sia la migliore e la più concreta per provare a mettere fine alla tragedia in corso in Medio Oriente.
Ne è sicuro Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier, che insiste sulla necessità del "mutuo riconoscimento" tra le due parti e che ogni alternativa a questa posizione rappresenterebbe "una forzatura".
In questo caso, il segretario di Forza Italia non risparmia una 'stoccata' alla Spagna per la decisione di riconoscere autonomamente lo Stato di Palestina: