Venerdì, 5 luglio 2024, davanti la sede della Corte di Cassazione, in piazza Cavour a Roma, i rappresentanti delle opposizioni, da Maria Elena Boschi a Nicola Fratoianni, passando per Elly Schlein e Giuseppe Conte, si sono messi in posa per una foto che potrebbe diventare il simbolo del "blocco democratico" all'italiana. Assieme a varie associazioni, hanno depositato il quesito referendario con il quale mirano ad abrogare la legge appena approvata dell'Autonomia differenziata. Ora, scatta la corsa alla sottoscrizione delle cinquecentomila firme con l'obiettivo di presentarle già a settembre e arrivare nella prossima primavera alle urne. Contattato da Tag24.it, Marco Sarracino, il responsabile Mezzogiorno della segreteria del Partito Democratico, ha spiegato che si è trattato di un momento significativo per le opposizioni sulla strada di saldarsi in coalizione e, in occasione delle prossime elezioni, battere il centrodestra della premier Giorgia Meloni.
Nella foto scattata a piazza Cavour, in ogni caso, si notava un'assenza nel fronte del centrosinistra: quella di Carlo Calenda. Anche l'ex ministro è contro l'Autonomia differenziata partorita da Calderoli, ma crede che la via del referendum non sia la più indicata per giungere alla sua soppressione. Di parere diverso, invece, è Marco Sarracino, il responsabile dem del Mezzogiorno.
D Sarracino, c'è anche lei nella foto di piazza Cavour, davanti alla Consulta.
R "Sto sulla sinistra, col viso un pò coperto: eravamo tanti".
D Ma non c'era Carlo Calenda.
R "Vado subito al punto: io credo che nelle prossime settimane raccoglieremo le firme per giungere al referendum abrogativo dell'Autonomia differenziata anche tra gli elettori di Azione".
D E' stato un errore per Calenda non trovare spazio nella foto davanti alla Cassazione?
R "Sì. Per due motivi".
D Qual è il primo?
R "Il primo è nel merito e condiviso anche da lui. L'Autonomia differenziata è una legge sbagliata, antistorica, sconveniente e ingiusta perché aumenta le diseguaglianze".
D Siamo seri, come direbbe lui: faccia qualche esempio concreto.
R "E' possibile avere venti politiche energetiche diverse in un Paese come l'Italia? E politiche commerciali diverse? E differenti sanità?"
D Questo è uno dei punti più interessanti dell'intera questione.
R "Certo. Perché con l'Autonomia differenziata, quella del Sud sarebbe ancora più colpita e la conseguenza sarebbe quella di vedere peggiorata anche quella del Nord: i meridionali dove andrebbero a farsi curare se non in un Nord che vedrebbe allungarsi le sue liste d'attesa?"
D Si parla anche delle disparità che si rischiano nel mondo della scuola.
R "Lì sarebbe semplicemente ingiusto se un insegnante di Reggio Calabria guadagnasse meno di un suo collega del Nord che fa le sue stesse, indentiche cose".
D Sta di fatto che secondo lei sono due i motivi per cui Calenda ha sbagliato a non far parte della foto di piazza Cavour. Qual è l'altro?
R "L'altro è essenzialmente politico. Venerdì, andare tutti assieme al Palazzaccio a depositare il quesito referendario ha segnato un chiaro dato politico: quello dell'unità delle opposizioni".
D Si fa notare, però, che il fronte di piazza Cavour in realtà, è diviso su molti argomenti.
R "Ma questo non inficia il fatto che dobbiamo trovare un campo comune per andare a battere la peggior destra della storia repubblicana: è matematica".
Come si fa a giungere all'unità delle opposizioni?
"Prima di tutto, evitando di porre o subire veti. Noi del Pd, in tal senso, siamo testardemente unitari".
Testardemente anche nelle foto di gruppo. Anche se da quella di Vasto del 2011 con Pierluigi Bersani, Antonio Di Pietro e Nichi Vendola a quella di Narni con Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Nicola Zingaretti passando per quella alla Festa dell'Unità di Bologna del 2014 con Achim Post, Pedro Sanchez, Manuel Valls, Diederik Samson e l'allora segretario dem Matteo Renzi tutti in camicia bianca, non è che vi portino particolarmente bene...
"Ma io credo che non bisogna sfogliare l'album dei ricordi: meglio guardare al futuro".