05 Jul, 2024 - 19:53

Nomine europee: Tajani e la Lega alleati in Italia, avversari in Europa: "A Bruxelles è un'altra partita"

Nomine europee: Tajani e la Lega alleati in Italia, avversari in Europa: "A Bruxelles è un'altra partita"

Si può essere alleati in Italia e avversari in Europa? E' il destino che attende le forze politiche del centrodestra. Tra Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, solo quest'ultima, parte integrante del Partito Popolare Europeo, sostiene la costituenda maggioranza Ursula 2.0, quella che sostiene un secondo mandato da presidente della commissione di Ursula von der Leyen con Ppe, liberali e Partito socialista. Così, inevitabilmente, anche in Italia si aprono crepe che, alla fine, potrebbero essere pagate dal Governo di Giorgia Meloni. Questo, soprattutto se il centrodestra non riuscisse a tenere separate le due partite: quella nazionale e quella europea, con i nuovi equilibri e i nuovi vertici che devono costituirsi lungo l'asse Bruxelles-Strasburgo. Ma che inevitabilmente avranno conseguenze anche a Roma.

Nomine europee, la partita di Forza Italia: in Italia alleata con la Lega, in Europa avversaria

Lunedì prossimo, 8 luglio, Forza Italia ha in agenda un importante consiglio nazionale. Il partito guidato da Antonio Tajani deve prepare il congresso. Ma all'ordine del giorno, in ogni caso, ci sarà anche l'attuale situazione politica, quella venutasi a creare dopo le elezioni europee dell'8 e 9 giugno scorsi e che hanno visto Forza Italia avere più consensi della Lega. Per gli azzurri, sarà anche l'occasione di rimarcare che, in Europa, stanno giocando da protagonisti la partita per giungere a un secondo mandato da presiente della Commissione della popolare Ursula von der Leyen. Fumo negli occhi per la Lega, relegata (quasi sicuramente) all'opposizione nel gruppo dei nuovi Patrioti di Orban & soci di ultradestra.

Tra i due partiti di maggioranza, le prime tensioni si sono già scaricate sullo scenario italiano: basti pensare a quella nata dalla proposta del Carroccio di alzare il tetto pubblicitario alla Rai (cosa che danneggerebbe l'azienda di famiglia di Forza Italia, Mediaset). Sta di fatto che oggi, 5 luglio, il segretario Tajani, nei confronti degli alleati, cerca di fare ancora il pompiere:

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Non dobbiamo leggere la realtà politica europea come se fosse quella italiana: non c’è alcun problema ad essere in famiglie politiche differenti in Europa. Noi siamo nel Ppe. Ma in Italia abbiamo un’alleanza politica che dura del ’94 con la Lega. Siamo alleati, ma siamo differenti

Gasparri: "Le tre V con le quali si riassume la nostra politica europea"

A prendersi la briga di pungere di più gli alleati, anche davanti ai malumori come quello confidato oggi a Tag24.it dal leghista Angelo Ciocca, è il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri:

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"Per noi la politica europea si riassume in tre ‘V’. La prima è la vittoria del Partito Popolare Europeo che si è confermato il primo gruppo nel nostro continente e che quindi ha diritto di esprimere le cariche di vertice del Parlamento e della Commissione Europea"

Leggi Roberta Metsola e, appunto, Ursula von der Leyen.

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"La seconda V è quella di Von der Leyen, designata presidente della Commissione Europea, che potrà legittimamente svolgere questo ruolo con l'auspicio che abbia il massimo consenso possibile nel Parlamento europeo. I voti di Forza Italia e del Ppe, come ha annunciato Tajani, ci saranno"

E quindi, sempre per Maurizio Gasparri, last but not least:

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"La terza V riguarda i Verdi. Mai in Europa con loro in maggioranza perché hanno una politica che contrasta con gli interessi strategici dell'Europa e distrugge l'economia europea con un ideologismo esasperato che confonde una giusta tutela dell'ambiente con la devastazione della nostro sistema"
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Giovanni Santaniello
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