Ilaria Salis non ci sta e rimette al suo posto la presidente del Consiglio Meloni sulle occupazioni delle case. Alla premier, che aveva trovato "vergognosa" la sua difesa di un reato, risponde accusandola di criminalizzare quelle che sono, a tutti gli effetti, istanze sociali da lei ignorate.
A margine dell'assemblea di oggi, 6 luglio 2024, di Sinistra Italiana, l'eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra commenta anche lo spostamento verso la destra estrema degli equilibri europei, definendolo "preoccupante".
Botta-e-risposta a distanza di meno di 48 ore tra Giorgia Meloni e Ilaria Salis.
Dopo l'affondo della presidente del Consiglio dal salotto di Paolo Del Debbio a 'Dritto e rovescio' di giovedì sera, nel quale la premier l'aveva accusata di "fare apologia della violazione delle leggi", arriva oggi la secca risposta dell'europarlamentare di Avs.
Raggiunta dai cronisti, tra cui l'inviato di TAG24 Lorenzo Brancati, a margine dell'assemblea di Sinistra Italiana a Roma, Ilaria Salis ha dato prova di essersi già calata perfettamente nell'agone politico, rispondendo a tono alle affermazioni della premier.
A doversi vergognare, secondo la Salis, dovrebbe essere dunque proprio Meloni e il governo da lei presieduto per come ignora certe questioni cruciali per l'esistenza dei cittadini. Battaglie che l'eurodeputata promette di portare avanti nel suo nuovo percorso in politica, in nome del "forte senso di responsabilità" verso i cittadini che l'hanno votata.
E le porterà avanti anche di fronte alle minacce di morte giunte alla sua famiglia e indirizzate a lei e a suo padre, che non sembrano intimorirla.
A inquietarla è, invece, la tendenza emersa con forza dai risultati delle ultime elezioni in Francia, dello spostamento verso l'estrema destra in Europa. La Salis parla di "rischio concreto" di autoritarismo contro il quale è necessario "combattere sempre":
Infine, un pensiero viene rivolto a Maja T., cittadina tedesca che deve rispondere degli stessi reati di cui è accusata la Salis, estradata nei giorni scorsi in Ungheria. Una "vittima" anche lei, dice l'eurodeputata, della "repressione delle carceri ungheresi, luoghi in cui i diritti vengono costantemente messi in discussione".
Al termine dell'assemblea di Si arriva anche Nicola Fratoianni che, al pari della Salis, promette battaglia per le sfide dei prossimi mesi.
In questo senso, il deputato di Avs saluta con estremo favore l'ingresso del Movimento 5 Stelle nel gruppo Ue di The Left, che rinsalda l'alleanza del campo largo (o Fronte popolare) non solo in Italia ma anche in Europa.
Fratoianni si indispettisce, però, quando un cronista gli chiede conto dei presunti debiti per circa 420mila euro accumulati da Sinistra italiana con l'Inps e con l'Ater, l'Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale pubblica che fa capo alla Regione Lazio.
Assicura che sono state avviate le verifiche necessarie ma nega che il partito abbia accumulato debiti, giurando sulla trasparenza del suo partito:
Un riferimento esplicito all'inchiesta del 2018 che colpì la Lega per presunti rimborsi elettorali illeciti.