Una recente scoperta ha sollevato notevoli preoccupazioni per la salute delle donne: la presenza di metalli tossici negli assorbenti interni. Tracce di metalli come piombo, arsenico e cadmio sono state infatti rinvenute in diverse marche di assorbenti, e questo fa sorgere dubbi sulla loro sicurezza e sui potenziali rischi per la salute.
Le donne, in particolare, risultano maggiormente esposte a questo tipo di rischio, data la natura intima e prolungata del contatto con gli assorbenti interni. Vediamo i dettagli.
Milioni di donne in Italia utilizzano regolarmente assorbenti interni. Sembra, però, che alcuni di questi prodotti contengano ingredienti pericolosi: uno studio recente condotto dall'Università della California ha rilevato per la prima volta la presenza di metalli nei prodotti per l'igiene femminile.
Gli scienziati hanno esaminato 30 diversi tamponi di 14 marche, 18 linee di prodotti e cinque diversi livelli di assorbenza, e hanno riscontrato metalli tossici come piombo, cadmio e arsenico in tutti i campioni.
Ciò che rende la situazione particolarmente pericolosa è il fatto che, a causa del lungo contatto tra i tamponi e la mucosa vaginale, i metalli possono essere rapidamente assorbiti dal corpo e diffondersi in tutto l'organismo. Gli effetti collaterali non possono essere esclusi: i metalli e questo può aumentare il rischio di demenza, sterilità, diabete e cancro, e possono danneggiare gli organi e il sistema cardiovascolare.
La presenza di piombo è particolarmente allarmante: non esiste un livello di esposizione sicuro per questo metallo. Qualsiasi quantità di piombo che potrebbe fuoriuscire da un tampone ed entrare nella circolazione sistemica potrebbe avere effetti negativi sulla salute.
Gli scienziati sono particolarmente critici nei confronti del fatto che negli Stati Uniti o in Europa non esistono normative esaustive che impongano controlli regolari per metalli e prodotti chimici nei prodotti per l'igiene femminile.
È importante sottolineare che la ricerca è ancora in corso per determinare l'entità precisa del rischio e i potenziali effetti a lungo termine sulla salute. Tuttavia, la presenza di metalli tossici negli assorbenti interni rappresenta un campanello d'allarme che non può essere ignorato.
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Lo studio ha anche rivelato variazioni nelle concentrazioni di metalli a seconda della provenienza geografica dei tamponi. Gli assorbenti interni acquistati negli Stati Uniti mostravano livelli più alti di piombo, cadmio e cobalto rispetto a quelli acquistati nell'Unione Europea o nel Regno Unito.
I ricercatori riconoscono che lo studio ha privilegiato la diversità di produttori e tipologie di prodotti. Di conseguenza, sono stati analizzati meno campioni per ciascun prodotto: ogni tipo di tampone è stato rappresentato da due campioni, e non è stata considerata la variabilità tra lotti differenti.
Gli scienziati sottolineano inoltre che, sebbene i tre prodotti europei appartengano a marchi noti, non è certo che rappresentino l'intera gamma di prodotti europei. Lo studio non fornisce dettagli sui produttori dei prodotti testati.
I ricercatori hanno esaminato anche le differenze tra tamponi organici e non organici. Si sono riscontrate concentrazioni maggiori di piombo nei tamponi non organici, mentre nei tamponi organici le concentrazioni di arsenico erano più elevate.
I tamponi organici erano generalmente realizzati al 100% in cotone, mentre i tamponi non biologici erano costituiti da viscosa/rayon o da una miscela di cotone e viscosa.
La concentrazione di metalli variava anche tra i prodotti di marca e quelli di etichette private. Tuttavia, nessuna categoria mostrava costantemente concentrazioni inferiori per tutti o la maggior parte dei metalli. Questo significa che nessuna marca o tipo specifico di assorbente può essere considerato più sicuro rispetto agli altri, affermano i ricercatori.
L'origine dei metalli presenti negli assorbenti interni può essere varia. I metalli possono penetrare negli assorbenti durante il processo di produzione, sia attraverso materie prime contaminate che tramite l'uso di composti metallici per scopi diversi come il controllo degli odori o le proprietà antimicrobiche, spiega lo studio.
Il cotone utilizzato potrebbe aver assorbito i metalli dall'acqua, dall'aria, dal suolo o da contaminazioni nelle vicinanze, come ad esempio un campo di cotone vicino a una fonderia di piombo. Altri metalli potrebbero essere stati aggiunti intenzionalmente durante la produzione come parte di pigmenti, agenti sbiancanti, agenti antibatterici o altri processi per facilitarne l'introduzione in fabbrica.
Nonostante lo studio abbia confermato la presenza di metalli tossici negli assorbenti interni, sono necessarie ulteriori ricerche per approfondire e chiarire questi risultati.