Si è recentemente tenuto presso la Funzione Pubblica l'incontro previsto per il rinnovo del contratto di lavoro delle Forze di Polizia e delle Forze Armate. Durante questo incontro, sono state presentate alle organizzazioni sindacali le tabelle riguardanti la ripartizione delle risorse per l'anno 2024, considerando che quelle relative agli anni 2022 e 2023 sono state già accreditate come una tantum a dicembre dello scorso anno.
Il Governo, attualmente impegnato nella negoziazione con i sindacati, ha proposto un aumento medio degli stipendi di poco superiore ai 156 euro, con un massimo di oltre 163 euro per la Guardia di Finanza. Questi incrementi riguardano esclusivamente il periodo 2022-2024, lasciando scoperto il triennio 2025-2027. Per attenuare questa discrepanza temporale, il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha erogato a dicembre scorso un anticipo significativo sugli aumenti futuri, riducendo così l'importo totale a disposizione per gli aumenti effettivi.
Entrando più nel dettaglio, durante l'incontro con i sindacati, il Governo ha presentato i conteggi ufficiali degli aumenti medi lordi mensili previsti per i diversi corpi delle Forze dell'Ordine:
La media complessiva degli aumenti si attesta poco sopra i 156 euro. Queste cifre sono leggermente inferiori rispetto alle previsioni iniziali, un aspetto che potrebbe essere attribuito alle assunzioni straordinarie effettuate tra il 2022 e il 2024, che hanno portato un incremento di 17 mila unità nel personale.
Secondo Giuseppe Tiani, segretario del Siap, è fondamentale che il Governo trovi risorse aggiuntive nella prossima manovra per coprire il triennio 2025-2027 e avviare al più presto i negoziati per il nuovo contratto. Questo è particolarmente importante, dato che i rinnovi dei contratti pubblici sono spesso conclusi dopo la loro scadenza. Ad esempio, i contratti relativi al periodo 2019-2021 sono stati firmati solo tra lo scorso anno e quest'anno.
La decisione del ministro Zangrillo di anticipare gran parte delle risorse stanziate per il rinnovo dei contratti, versando in un'unica soluzione a dicembre 2023 la quota relativa al 2024, ha lasciato disponibili solo risorse limitate per i negoziati attuali. Secondo le tabelle governative, al netto dell’indennità di vacanza contrattuale, l’aumento medio mensile lordo sarà di 84,40 euro, variando dagli 80,82 euro per la Polizia Penitenziaria a oltre 88 euro per la Guardia di Finanza.
I sindacati hanno espresso preoccupazione riguardo alle risorse messe in campo, ritenendole insufficienti e inferiori rispetto all'ultimo contratto, soprattutto se parametrate al tasso di inflazione. Pietro Colapietro, Segretario Generale del Silp Cgil, e Florindo Oliverio, Segretario Nazionale della Funzione Pubblica Cgil, hanno evidenziato che, nonostante un aumento del costo della vita del 17% nel triennio 2022-2024, il Governo ha stanziato risorse pari al 5,78%, riservando un aumento dello stipendio solo leggermente superiore a quello ottenuto nel 2021, quando l’inflazione era intorno al 5%.
Nell’ultima Manovra, sono stati erogati in totale 8 miliardi di euro per i contratti pubblici su una torta complessiva di 24 miliardi, pertanto un terzo delle risorse disponibili. Viste le risorse limitate, il ministro Zangrillo ha affermato che fare di più sarebbe stato impossibile.
Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) ha pubblicato di recente un comunicato stampa sul tema, affermando che le organizzazioni sindacali hanno ricevuto le tabelle sulla ripartizione delle risorse per il 2024, con gli arretrati di circa 1000 euro previsti entro il 31 dicembre 2024. L'importo medio mensile è di circa 86 euro, con una parte fissa e una accessoria. La ripartizione proposta è dell'80% sulla parte fissa e il resto sull'accessorio. Tuttavia, il Sappe ha suggerito di destinare tutte le risorse alla parte fissa per eliminare le differenze retributive tra le varie Forze di Polizia e Forze Armate. Attualmente, un agente di Polizia Penitenziaria guadagna oltre 10 euro al mese in meno rispetto a un finanziere a causa della diversa incidenza della massa salariale sull'accessorio.
Un altro obiettivo è aumentare l'indennità di sezione introdotta dal Sappe nel precedente contratto per premiare il servizio più gravoso. Tuttavia, le risorse stanziate non permettono di recuperare l'inflazione, aumentata negli ultimi tre anni a causa dei prezzi elevati dei beni energetici, non adeguatamente considerati dal sistema di rilevamento attuale.
Gli incontri con il tavolo tecnico continueranno per una migliore distribuzione delle risorse finanziarie stanziate dal Governo. Il Sappe sta anche sollecitando la politica a trovare ulteriori risorse per affrontare queste problematiche.