Bilanci, calcoli e lezioni da acquisire o da impartire. Anche le elezioni che si sono svolte in Francia pochi giorni fa, il 7 luglio 2024, diventano in Italia terreno di scontro tra maggioranza e opposizione, per le eventuali ripercussioni sul governo Meloni.
Se, da un lato, Augusta Montaruli e Andrea Delmastro di Fratelli d'Italia esaltano la stabilità "unica in Europa" dell'esecutivo, Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra dice di scorgere le prime "crepe" tra i leader della destra.
Sorrisi e orgoglio. Sono i tratti principali ostentati dagli esponenti della maggioranza, soprattutto in quota Fratelli d'Italia, dopo le elezioni legislative francesi.
La sostanziale ingovernabilità unita alla sconfitta inaspettata del Rassemblement national di Marine Le Pen ha dato nuovo vigore ai fedelissimi della premier Meloni, che non perdono occasione per sottolineare la forza della loro leader e della destra italiana, rispetto a quella francese.
Oggi, 9 luglio 2024, è la volta di Augusta Montaruli e Andrea Delmastro che, raggiunti dai cronisti, tra cui gli inviati di TAG24 Michele Lilla e Lorenzo Brancati, seguono alla perfezione il copione dei loro colleghi.
La Montaruli rimarca come in Europa nessun Paese possa "vantare governi con la stessa compattezza" e respinge al mittente la domanda di Michele Lilla sulla possibilità che il gruppo dei 'Patrioti per l'Europa' di Viktor Orban rischi di far perdere pezzi a quello dei Conservatori, di cui anche Fratelli d'Italia fa parte:
Delmastro rincara la dose, sostenendo che l'Italia del governo Meloni rappresenta "un modello per coloro che vogliono avere una destra che garantisca la governabilità".
Anche lui, poi, non risparmia una battuta a Salvini per la sua adesione al gruppo Ue del premier ungherese:
Pronunciata sempre con un sorriso sardonico sulle labbra.
Al di fuori della maggioranza, però, i giudizi sono decisamente diversi.
Angelo Bonelli, ad esempio, vede una maggioranza uscita dispersa e più confusa dalle ripercussioni del voto francese. In particolare, la vicinanza sempre più stretta tra la Lega di Matteo Salvini e l'estrema destra della Le Pen e di Orban crea, per il deputato di Avs non pochi malumori all'interno della coalizione di governo.
Bonelli tira in ballo soprattutto Antonio Tajani che, da un lato, dichiara di non voler avere niente a che fare con i 'Patrioti per l'Europa' pur avendoli dentro al governo, tenuto insieme solamente, dichiara, da "interessi di potere e non da una visione del Paese".
Per quanto riguarda il centrosinistra, l'esponente di Avs ritiene che dalle elezioni d'oltralpe si debba trarre una lezione fondamentale legata al dialogo anche con le forze di centro, se l'ambizione è quella di governare:
Nessuno spazio, dunque, per massimalismo e posizioni oltranziste, che troppe volte hanno ostacolato la formazione o la stabilità di alleanze potenzialmente vincenti del fronte progressista.