Si è concluso nella notte italiana il vertice NATO a Washington da cui l'Italia esce soddisfatta, come dichiarato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un vertice che ha visto accolta la richiesta del nostro Governo per l’istituzione di un Rappresentante speciale per il Fianco Sud dell’alleanza, ruolo che il nostro paese si è candidato ad assumere.
Ma il vertice Nato è stato anche il palcoscenico internazionale che la Premier ha scelto per ribadire in maniera chiara il sostegno dell'Italia all'Ucraina e per mandare un chiaro messaggio all'alleato italiano Matteo Salvini, da giorni impegnato in un opera di ‘smarcamento’ dalla linea ufficiale del Governo.
Nella tre giorni americana, il Governo italiano ha annunciato la decisione di fornire un sistema per la difesa antiaerea Samp-T al governo di Kiev. Un annuncio di cui, la Presidente italiana si è detta "fiera" rispondendo a distanza alle critiche di Salvini e di diversi esponenti di spicco della Lega per l'invio di armi in Ucraina.
Dalla capitale statunitense, Meloni ha voluto lanciare un chiaro messaggio all'alleato e rispondendo ai giornalisti ha detto:
Il tema dell'invio delle armi a Kiev e la posizione italiana chiaramente schierata a sostegno dell'Ucraina cozza con quella più ambigua della Lega di Matteo Salvini che, negli ultimi giorni (dopo l’adesione della Lega al Partito dei Patrioti) sta cercando di marcare la distanza dalla posizione del Governo di cui fa parte, cosa che Meloni non sembra intenzionata a lasciargli fare. La Premier, sempre parlando con i giornalisti a Washington, ammette che nel Governo ci sono orientamenti diversi ma chiarisce che "la maggioranza è sempre stata compatta e la posizione italiana è chiarissima in tutto il mondo, ovvero, sostenere l'Ucraina contro la guerra di aggressione russa finché necessario".
Parlare a nuora perché suocera intenda?
Non solo Italia, ma anche l’Europa è stata al centro delle dichiarazioni alla stampa della premier italiana a termine del summit Nato. La prossima settimana sarà decisiva per il futuro dell’Unione Europea, poiché giovedì 18 luglio 2024, il Parlamento Europeo in plenaria dovrà esprimersi sulla rielezione di Ursula von der Leyen.
E anche su questo fronte la maggioranza non brilla per compattezza. Da una parte Forza Italia di Antonio Tajani che, in quanto membro del Ppe, sostiene la candidatura della presidente di commissione uscente. Dall’altra la Lega di Matteo Salvini fermamente contrario. In mezzo Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che al momento si è astenuto dal esprime l’intenzione di voto.
Lunedì la premier incontrerà come presidente europeo di Ecr, il gruppo dei partiti conservatori, dopo il quale - ha chiarito - deciderà il da farsi e valuterà l'ipotesi di un eventuale appoggio.
L’Italia punta ad avere almeno un commissario di peso con disponibilità economiche.
Giorgia Meloni è, infine, stata molto critica nei confronti dell’ex alleato europeo – oggi sempre più lontano – Victor Orban. La premier ha bocciato gli incontri del leader ungherese del Partito dei Patrioti, con Russia e Cina per trovare una soluzione al conflitto ucraino.
Il solco è stato tracciato, bisognerà vedere nelle prossime settimane quanto in profondità vorrà scavare, Giorgia Meloni che sicuramente non ha gradito la nascita del nuovo raggruppamento dei "patrioti" al Parlamento Europeo, che ha scalzato i Conservatori Europei dal ruolo di terzo gruppo dell'Eurocamera, strappando inoltre a questi ultimi gli spagnoli di Vox.