12 Jul, 2024 - 14:42

Rimborso Agenzia delle Entrate: nuovo tentativo di phishing, come evitare le truffe

Rimborso Agenzia delle Entrate: nuovo tentativo di phishing, come evitare le truffe

Rimborso Agenzia delle Entrate: con la pubblicazione di un apposito avviso all’interno del proprio sito web ufficiale durante il corso della giornata di ieri, giovedì 11 luglio 2024 l’Agenzia delle Entrate ha comunicato che è attualmente in corso una nuova ondata di false comunicazioni relative ai rimborsi fiscali e, dunque, di un ennesimo tentativo di phishing ai danni dei cittadini.

Nello specifico, l’amministrazione finanziaria stessa ha segnalato la presenza di una campagna malevola che viene effettuata mediante l’invio di false comunicazioni tramite email (posta elettronica) e tramite PEC (posta elettronica certificata).

Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda i tentativi di phishing in oggetto ed, in particolare, l’ultimo avviso che è stato pubblicato da parte dell’Agenzia delle Entrate per ciò che concerne una nuova ondata di false comunicazioni relative ai rimborsi fiscali.

Rimborso Agenzia delle Entrate: l’amministrazione finanziaria segnala una nuova ondata di false comunicazioni via email e PEC relative ai rimborsi fiscali

Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, con lo scopo di mettere in allerta i contribuenti per quanto riguarda una nuova ondata di email truffa che vengono ad alcuni malcapitati, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato all'interno del proprio sito web ufficiale un apposito avviso attraverso il quale ha segnalato un ennesimo tentativo di phishing, comunicando ai soggetti interessati quelli che sono i dettagli su come difendersi da qualsiasi tentativo di truffa ai propri danni.

Nello specifico, ecco qui di seguito quali sono i tratti distintivi delle false comunicazioni relative ai rimborsi fiscali, in cui i malintenzionati tentano di sostituirsi all’Agenzia delle Entrate:

  • il mittente è un indirizzo email estraneo all’amministrazione finanziaria;
  • l’oggetto delle false email è il seguente: Rimborso fiscale ITXXXXXXXXXX, in cui la dicitura XXXXXXXXXX può variare a seconda della comunicazione e del destinatario della medesima;
  • nel testo del messaggio si fa riferimento esplicito ad un fantomatico rimborso fiscale di importo variabile e casuale al quale si potrebbe accedere tramite la compilazione di un falso modulo di rimborso fiscale, il quale viene contrassegnato con la presenza di un apposito link all'interno dell'email denominato "Modulo di rimborso", che rimanda ad un sito web contraffatto che è sotto il controllo dell'hacker pronto a rubare i dati al malcapitato;
  • nel testo dell’email, inoltre, sono presenti anche degli errori grammaticali, degli errori di punteggiatura e delle omissioni;
  • la firma che viene apposta in calce all'email è la seguente: Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale;
  • all’interno del testo della comunicazione si può avvertire in maniera chiara un senso d’urgenza generale.

Dopo aver riportato un’email di esempio che potrebbe essere inviata da parte dei malintenzionati, l’AdE avverte i contribuenti e gli raccomanda di prestare la massima attenzione nel caso in cui ricevano delle email con all’interno alcuni degli elementi sopra richiamati oppure che siano simili a quella di esempio che è stata messa a disposizione sul proprio sito web ufficiale da parte dell’amministrazione finanziaria stessa.

A tal proposito, pertanto, disconoscendo totalmente questa tipologia di comunicazioni truffa e questa nuova ondata di phishing, l’Agenzia delle Entrate invita tutti i cittadini italiani ad effettuare le seguenti operazioni in caso di dubbi in merito alla veridicità di una determinata email o PEC ricevuta dall’amministrazione finanziaria:

  • non cliccare su eventuali link che potrebbero essere presenti all’interno delle false email;
  • non scaricare, non aprire e non compilare eventuali modelli che potrebbero essere allegati alle comunicazioni truffa;
  • non fornire le proprie credenziali d'accesso;
  • non fornire i propri dati personali;
  • non fornire le proprie coordinate bancarie;
  • non concedere alcuna informazione private in caso di eventuali telefonate che si ritenga possano essere legati a tali fenomeni;
  • non ricontattare il mittente di queste tipologie di comunicazioni truffa.
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Valerio Sirocchi
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