Procedono spediti i preparativi per la raccolta firme per il Referendum contro la Legge Calderoli sull’Autonomia Differenziata. Il Comitato promotore - a cui partecipano i principali partiti di centrosinistra, sindacati e associazioni - avrebbero scelto il logo dell’iniziativa che campeggerà sui social network, i materiali promozionali e soprattutto presso i banchetti che, a partire da sabato 20 luglio, saranno presenti nelle principali piazze italiane.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Agi il comitato promotore della mobilitazione contro il lo ‘Spacca Italia’ lo scorso venerdì avrebbe approvato il simbolo ufficiale del movimento.
Un cerchio con all’interno la penisola italiana e la scritta Una firma per l’Italia. La parola ‘Italia’ secondo quanto trapelato fino ad oggi sarebbe scritta con i colori della bandiera nazionale: verde, bianco e rosso. Il bordo del cerchio, di colore rosso, conterrà lo slogan: "Contro l'autonomia differenziata: unita, libera, giusta.
Questo, salvo, modifiche dell’ultimo minuto, dovrebbe essere il logo che caratterizzerà la mobilitazione su tutto il territorio nazionale che si pone l’obiettivo di raggiungere, entro il 30 settembre, il numero di firme necessario per indire un referendum abrogativo della Legge sull’Autonomia Differenziata approvata definitivamente lo scorso 19 giugno alla Camera.
Il prossimo week end i banchetti per la raccolta delle firme debutteranno nelle piazze italiane e ci resteranno per tutta l’estate. Il Comitato Promotore si prepara a scendere in campo nelle città, nei luoghi di villeggiatura e nelle feste di partito, in attesa che il Governo vari la piattaforma pubblica e gratuita per la raccolta telematica delle firme.
Per poter chiedere il referendum è necessario raccogliere almeno 500 mila firme, ma il comitato si propone di superare questa soglia per 'compensare' le firme non valide che necessariamente ci saranno fra quelle raccolte. Le firme vanno depositate entro fine settembre. Il giudizio di ammissibilità della Corte Costituzionale è previsto fra gennaio e febbraio. Il voto, infine, fra aprile e giugno.