Se c'è una certezza, dopo questo ultimo Wimbledon vinto da Carlos Alcaraz, è che il tennis italiano brilla come non mai. Che sia maschile o femminile, il discorso non cambia: sommando gli addendi, il risultato è bellezza. Non è una questione di vittorie o sconfitte, ma di approccio alle partite, e tutti gli italiani sul leggendario prato verde inglese hanno risposto presente in tal senso. Ecco perchè Stefano Pescosolido non ha dubbi: "Tutti promossi, do un bel nove a ognuno di loro".
Voto altissimo da parte dell'ex numero uno italiano, come il livello dei tennisti. Da uno Jannik Sinner "sfortunato e dal calendario difficile, a un Lorenzo Musetti "sorprendente, che ancora deve aggiustare qualcosina". Fino a ad arrivare a Jasmine Paolini: "Lei è una vera forza", afferma Pescosolido, che vede il bicchiere mezzo pieno, convinto che il futuro possa essere sempre più azzurro. Adesso le Olimpiadi, dove l'Italia ha una possibilità enorme "di portare a casa un numero importante di medaglie", spiega Stefano Pescosolido in esclusiva a Tag24, che però aggiunge: "Attenzione a Rafael Nadal; metto anche lui tra i favoriti".
L'exploit di Musetti, la volontà di ferro della Paolini e un Sinner sfortunato ma sempre sul pezzo, senza dimenticare un Berrettini esplosivo; basta questo a Stefano Pescosolido per promuovere la banda azzurra di Wimbledon.
D: Che voto diamo al tennis italiano dopo Wimbledon?
R: Un nove pieno senza dubbio, mi sono piaciuti tutti quanti. Anche Sinner, che se non avesse avuto quel problemino avrebbe proseguito il percorso, ma si è destreggiato bene in un tabellone non semplice.
D: Abbiamo avuto l’ennesima conferma che il momento del tennis azzurro è sempre più florido?
R: Certo, dura da tanto. La cosa positiva è che parliamo di ragazzi giovani, da un futuro assicurato nei prossimi 5 anni, se non di più. Il livello è buono, anche dal punto di vista giovanile. Il fatto di avere Sinner conferma che tutti i giocatori hanno un riferimento positivo, e questo li sprona a fare di più.
D: Chi ha sorpreso è Lorenzo Musetti: te lo aspettavi fino alla semifinale?
R: Per come stava giocando poteva riuscirci. Lui dipende dal gioco che fa, deve essere un po' più aggressivo. L’erba ti costringe a giocare un po' avanti perché stare dietro è difficile, devi comandare; lui lo ha fatto bene, vuol dire che le doti ce le ha. Se riesce a fare il passo dentro al campo in più anche a livello di continuità, allora potrà dire la sua, anche per poter vincere qualcosa. Ma serve alzare l’asticella per forza di cose.
Nota di merito per Jasmine Paolini, che a Wimbledon ha confermato la sua crescita esponenziale, tanto da raggiungere il quinto posto nella classifica WTA; elogi da parte di Stefano Pescosolido, che ha poi detto la sua sulle prossime Olimpiadi.
D: Jasmine Paolini sugli scudi, si è giocata la sua prima finale a Wimbledon: qual è stato lo step in più che le ha permesso di poter alzare l’asticella?
R: Il suo coach Renzo Furlan, ha fatto un gran lavoro. Ha fatto capire a Jasmine dove dovesse migliorare. Lei è esplosiva e si muove bene, a Wimbledon ha stupito proprio perché giocava a tutto campo, spesso a rete e al volo, con il servizio è migliorata e ha fatto molti punti col dritto e con il rovescio, riuscendo ad essere letale sotto molti aspetti. E poi ovviamente andando avanti così si guadagna fiducia, che ti permette di fare molte cose.
D: Ora le Olimpiadi, con una squadra importante, ci si aspetta molto.
R: Abbiamo la possibilità di poter portare a casa medaglie in tutte le specialità. Poi ovviamente ci sono anche gli avversari, mi viene da pensare ad Alcaraz ad esempio, l’asticella sarà alta. Si giocherà anche a distanza diversa dallo Slam, quindi le sorprese possono essere dietro l’angolo. I favoriti rimangono Sinner ed Alcaraz, ma io ci metto anche Rafael Nadal, che ha avuto un mese in più di allenamento; considero anche lui e Djokovic.