Il mondo della politica dice addio a Publio Fiori: qual è stata la causa della morte del noto ex parlamentare? Ecco tutti i dettagli sulla sua vita privata e sulla sua carriera.
Martedì 16 luglio 2024 è scomparso Publio Fiori, l'ex parlamentare. E' morto all'età di 86 anni. Il triste annuncio è stato dato dal presidente di turno della Camera in Aula, Fabio Rampelli. Ha ricoperto più volte il ruolo di vicepresidente della Camera dei deputati.
In passato era stato anche sottosegretario al ministero delle Poste e delle telecomunicazioni, sottosegretario alla Sanità e ministro dei Trasporti e della navigazione. Fiori è venuto a mancare a Roma, ma la causa della sua morte ancora non è stata resa nota.
Publio Fiori era spostato: lascia sua moglie, Lucia Marotta, molto più giovane di lui. Una donna molto presente nella sua vita e dedita alla crescita dei loro figli, secondo i racconti dell'ex parlamentare in diverse interviste.
Un fatto che vide protagonista Fiori, tutt'ora rimasto impresso nella mente delle persone, è l'attentato di cui restò personalmente vittima, da parte della Brigate Rosse subito il 2 novembre del 1977. In quell'occasione fu gravemente ferito al torace e alla gamba.
Classe 1938 e romano doc, Publio Fiori, fin da ragazzo è stato attratto dal mondo della politica. Si laurea in giurisprudenza e poi decide si iscriversi a Democrazia Cristiana, unito da un legame indissolubile e duraturo, fino a quando il partito non vide la sua fine, con lo scandalo di Mani Pulite.
Nel 1992 diventa sottosegretario al Ministero delle poste e delle telecomunicazioni del governo Amato I, poi nel governo Ciampi dal 6 maggio del 1993 sottosegretario alla sanità. Nell'estate dello stesso anno lascia la DC e decise di appoggiare la candidatura di Gianfranco Fini in lizza per diventare sindaco di Roma. Ai tempi Fini era il leader del Movimento Sociale Italiano.
Nel 1995 Fiori spicca tra i fondatori di Alleanza Nazionale, dopo che aver collaborato con Silvio Berlusconi come ministro dei trasporti nel suo primo governo nel 1994. Publio Fiori rimase con Alleanza Nazionale fino al 2005 e scelse di buttarsi con il nuovo progetto di Democrazia Cristiana fondata da Gianfranco Rotondi, diventando poi presidente fino al 2006. Il sogno finì dopo il deferimento da parte del collegio dei probiviri, con l'accusa di aver convocato illecitamente un congresso nazionale del partito.
Fiori fonda Rifondazione DC nello stesso anno, portando avanti un duro testa a testa con il secondo governo Prodi, essendo poi inglobato in Federazione Democristiana congiuntamente alla Democrazia Cristiana di Pizza e all’UDEUR di Mastella.