17 Jul, 2024 - 19:29

Detenuto italiano in Egitto, Passeri nuovo caso Regeni? Boldrini: "Temiamo depistaggi" | VIDEO

Detenuto italiano in Egitto, Passeri nuovo caso Regeni? Boldrini: "Temiamo depistaggi" | VIDEO

Dopo Giulio Regeni e Patrick Zaki, la storia sembra ripetersi. Un altro caso di un cittadino italiano detenuto in Egitto, Luigi Giacomo Passeri, sul quale oggi, 17 luglio 2024, la deputata del Pd Laura Boldrini, insieme con i colleghi Grimaldi (Avs) e Magi (+Europa), prova a destare le attenzioni della politica.

Un'interrogazione parlamentare voluta dai tre deputati per sollecitare un intervento chiarificatore da parte del governo italiano, di fronte alle ombre e ai sospetti sulla vicenda denunciati dai familiari del 31enne e di cui la stessa Boldrini si fa portavoce.

Detenuto italiano in Egitto, Boldrini sul caso Passeri: "Iniziativa derisa dai parlamentari di destra"

Il nome di Luigi Giacomo Passeri rischia di diventare presto molto noto alle cronache italiane. Avrebbe già dovuto esserlo, considerata la sua storia e gli echi di essa con le vicende Regeni e Zaki. Se non lo è, il motivo è anche da ricercarsi in un certo disinteresse della politica e dei media su un caso che va avanti ormai da quasi un anno.

È il 23 agosto del 2023, infatti, quando Passeri, 31 anni e residente a Londra, viene arrestato in Egitto con l'accusa di possesso e traffico di droga, dopo esser stato trovato con una piccola quantità di marijuana. Da lì inizia la sua detenzione nel carcere di Badr, a nord del Cairo, dal quale invia lettere alla famiglia denunciando maltrattamenti e condizioni detentive inadeguate.

Una situazione drammatica, come raccontato anche dal fratello Andrea che a TAG24 ha parlato esplicitamente di "condizioni disumane".

Laura Boldrini, deputata del Partito democratico, attribuisce proprio alle denunce presentate dai familiari di Passeri la ragione che ha spinto lei e i colleghi Marco Grimaldi di Alleanza Verdi e Sinistra e Riccardo Magi di +Europa a presentare un'interrogazione parlamentare al governo.

Interpellata dai cronisti che la raggiungono all'esterno dei palazzi della politica, tra cui l'inviato di TAG24 Lorenzo Brancati, la deputata dem riferisce delle lettere scritte dal 31enne, nelle quali riporta le "condizioni terribili di detenzione" tra "celle piene di escrementi e manette talmente strette" da non far circolare il sangue.

Ma di fronte a uno scenario tanto inquietante, la Boldrini denuncia gli attacchi e la "derisione" subita dai "colleghi della destra":

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"Hanno cominciato a dire che stavamo cercando un nuovo 'eroe', visto che Ilaria Salis era già al Parlamento europeo".

Attacchi cui si sono sommati quelli della stampa più vicina al governo, che accusano i tre parlamentari di utilizzare la vicenda come pretesto per attaccare l'esecutivo.

La risposta della Farnesina sul caso Passerini e lo scetticismo della deputata dem

"Una mistificazione", secondo la Boldrini che ribadisce come l'unico scopo dell'iniziativa parlamentare sia di garantire una presenza del governo italiano a tutela di un concittadino detenuto all'estero.

Obiettivo, effettivamente, raggiunto con la Farnesina che ha informato della visita a Passeri da parte del console italiano. Tuttavia, i dubbi permangono, dal momento che la versione resa dall'uomo al diplomatico differisce e di molto da quella contenuta nelle sue denunce.

"Due mondi totalmente diversi" dichiara la Boldrini che non nasconde la sua preoccupazione per l'intera vicenda:

"Ci si chiede quanta libertà possa avere una persona trattenuta in un carcere di massima sicurezza di poter dire liberamente come stanno effettivamente le cose. Magari si riuscirà ad accelerare il processo. Anche se, visti i metodi egiziani che conosciamo dopo i casi di Patrick Zaki e i depistaggi con il caso di Giulio Regeni, abbiamo qualche dubbio che questo possa accadere".

Detenuto italiano in Egitto, Grimaldi (Avs): "Non ci fidiamo dell'Egitto"

Marco Grimaldi.

Boldrini rimarca come lo scopo dell'azione sua e dei suoi colleghi sia di sollevare la questione. Concetto ribadito anche da Marco Grimaldi di Avs, che torna a sottolineare le condizioni di detenzione di Passeri, detenuto senza traduttori e, a quanto lui stesso afferma nelle sue lettere, costretto a firmare un verbale dopo un interrogatorio da lui descritto come "una vera e propria tortura".

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"Abbiamo visto le vicende Regeni e Zaki e non ci fidiamo di chi ci racconta che va tutto bene. Non crediamo che in Egitto vada tutto bene. Di sicuro quando ci sono degli italiani detenuti in Egitto pretendiamo che la Farnesina faccia di tutto per seguire questi casi".

Grimaldi conclude augurandosi che la famiglia di Passeri possa presto rivederlo.

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Piercarlo Fabi
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