19 Jul, 2024 - 14:26

Possibili effetti collaterali della dieta iper-proteica

Possibili effetti collaterali della dieta iper-proteica

La dieta iperproteica, ricca di proteine e con un apporto ridotto di carboidrati e grassi, è diventata molto popolare negli ultimi anni per i suoi rapidi risultati sulla perdita di peso.

Sebbene questo regime alimentare possa offrire alcuni benefici, come la perdita di peso e l'aumento della massa muscolare, è importante esserne consapevoli dei possibili effetti collaterali prima di intraprenderlo.

In questo articolo vedremo i pro e i contro della dieta iperproteica, e i potenziali effetti negativi che essa può avere sulla salute, anche gravi.

I rischi della dieta iper-proteica

Chi desidera perdere peso spesso opta per una dieta ricca di proteine, utile sia per aumentare la massa muscolare sia per bruciare i grassi. Tuttavia, recenti ricerche della Washington University School of Medicine di St. Louis hanno evidenziato un effetto collaterale negativo di questo tipo di dieta, almeno nei topi: può favorire la formazione di depositi sui vasi sanguigni, un processo noto come arteriosclerosi, con conseguente ostruzione delle coronarie.

Il problema non è solo la formazione di depositi, ma la loro instabilità: questi accumuli tendono a staccarsi facilmente dalle pareti dei vasi, aumentando il rischio di infarti, embolie e trombosi. I risultati di questo studio sono stati pubblicati il 23 dicembre 2020 sulla rivista Nature Metabolism.

"Dietro le diete ad alto contenuto proteico c'è spesso l'obiettivo di perdere peso, motivo per cui sono diventate così popolari negli ultimi anni", spiega il Dr. Babak Razani, Professore di Medicina e autore dello studio. "Studi sugli animali e alcune grandi indagini epidemiologiche sugli esseri umani hanno dimostrato una chiara associazione tra diete ad alto contenuto proteico e problemi cardiovascolari".

Lo studio ha cercato di chiarire se questa correlazione fosse causale. I ricercatori hanno triplicato la quantità di proteine nella dieta di topi che già seguivano una dieta ricca di grassi, portando la quota proteica dal 15% al 46% delle calorie totali, mantenendo invariato il contenuto di grassi.

I risultati hanno mostrato che i topi con una dieta ricca di grassi e proteine sviluppavano un'arteriosclerosi molto più grave rispetto a quelli che seguivano una dieta ricca di grassi ma con un contenuto normale di proteine. In pratica, i topi che consumavano molte proteine avevano depositi nei vasi sanguigni più instabili e pericolosi.

Consumo di proteine e fabbisogno giornaliero

Con una sola porzione di frullato proteico, si possono consumare circa 40 grammi di proteine, coprendo quasi il fabbisogno giornaliero di un adulto, che è di circa 0,8 grammi per chilogrammo di peso corporeo.

Nonostante i potenziali effetti negativi sui vasi sanguigni, i topi che seguivano una dieta ricca di grassi e poche proteine non aumentavano di peso più di quelli con una dieta ricca di grassi e proteine.

Questo studio suggerisce che, sebbene le diete ad alto contenuto proteico possano essere efficaci per la perdita di peso, potrebbero comportare rischi significativi per la salute cardiovascolare.

Scegli con cura le fonti proteica della tua dieta

Lo studio citato sopra, dunque, ha scoperto che una dieta ricca di proteine, soprattutto di origine animale, può aumentare il rischio di formazione di placca instabile nelle arterie. Questa placca, composta da grassi, colesterolo, calcio e cellule morte, può ostruire i vasi sanguigni e aumentare il rischio di infarto e ictus.

Lo studio ha evidenziato che un consumo elevato di proteine attiva nei macrofagi, le cellule responsabili della rimozione della placca, una proteina chiamata mTOR.

mTOR induce una crescita eccessiva dei macrofagi, che poi muoiono, e rilascia sostanze che favoriscono l'infiammazione e l'instabilità della placca.

Inoltre, la dieta ricca di proteine, in particolare di leucina e arginina, favorisce la morte dei macrofagi, e questo crea un circolo vizioso che peggiora la situazione. Le proteine vegetali, invece, sembrano avere un effetto protettivo, riducendo il rischio di placca instabile e di eventi cardiovascolari.

Questi risultati suggeriscono che è importante scegliere con attenzione le fonti di proteine nella propria dieta, privilegiando quelle vegetali rispetto a quelle animali.

Ulteriori studi saranno necessari per confermare questi dati e per capire meglio i meccanismi alla base degli effetti delle proteine sulla salute dei vasi sanguigni.

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Immacolata Duni
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