Dopo l'attentato a Donald Trump, a Cosenza, in occasione del Festival delle invasioni, tutto ci si aspettava tranne che vedere proiettata con un laser sulla facciata del palazzo della Provincia la scritta "Meloni evapora". E' quanto denuncia Angelo Brutto, coordinatore locale di Fratelli d'Italia. Raggiunto da Tag24.it, il rappresentante del partito della premier racconta ciò che è accaduto la sera di venerdì, 19 luglio, in concomitanza con il concerto di Big Mama. "Non è accettabile utilizzare un festival, un appuntamento culturale finanziato con soldi pubblici per spargere odio politico". Dopo l'accaduto, in realtà, anche il sindaco di Cosenza Franz Caruso del Partito Democratico ha preso le distanze. Ma tant'è: il caso rimane.
Subito dopo l'attentato a Donald Trump, la premier Giorgia Meloni aveva avvertito che, di fronte alla violenza politica, c'è bisogno di fare fronte comune, utilizzando un lessico consono al confronto politico. Ma due giorni fa, a Cosenza, in occasione del Festival delle invasioni, si è registrato un altro episodio inquietante da questo punto di vista. A denunciarlo per primo è stato Angelo Brutto, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia.
D Come sono andate le cose?
R "Semplice: durante il festival, è stata proiettata con dei laser una scritta sulla facciata del palazzo della Provincia: Meloni evapora".
D E non per colpa del caldo, evidentemente.
R "Direi di no. Ma per colpa di chi ha utilizzato un Festival, un appuntamento culturale finanziato con soldi della Regione e del Comune per attaccare impropriamente le istituzioni".
D Non una bella trovata.
R "Anche perché quella scritta non contiene nemmeno un messaggio politico, di critica. Ma solo di odio politico. Odio fine a se stesso".
D Intendete denunciare quanto accaduto anche per avviare un procedimento giudiziario?
R "Questo lo stiamo valutando. Ma ciò che ci preme è sottolineare l'inopportunità politica di quanto avvenuto: fomenta un clima inaccettabile contro le istituzioni".
D Il sindaco di Cosenza Franz Caruso ha preso le distanze.
R "Ma solo dopo che il caso è diventato di pubblico dominio. Poi, al festival, mentre veniva proiettata quella scritta, erano presenti vari esponenti della sua amministrazione. E nessuno ha ritenuto opportuno dire una parola".
D Le parole sono pietre.
R "E in politica valgono anche i silenzi. Tanto più all'indomani dell'attentato a Trump: possibile che non abbia insegnato nulla?"
D C'è anche un video della scritta contro Giorgia Meloni.
R "Un video che è girato di chat in chat su WhatsApp, tra battute ironiche e commenti divertiti, più che mai fuori luogo".
D Diciamo che il 19 luglio è stata una serata no.
R "E pensare che noi avremmo voluto che fosse dedicata alla memoria di Paolo Borsellino".