Joe Biden non correrà più alle presidenziali USA 2024. L'attuale presidente degli Stati Uniti ha rinunciato a sfidare il repubblicano Donald Trump e per i democratici si aprono periodi di intensi dibattiti per scegliere la persona più adatta a vincere delle elezioni molto complicate.
La politica italiana a quest'annuncio ha avuto diverse reazioni e se nel centrodestra ci si divide fra chi tifa Trump e chi non mette in dubbio i rapporti fra Italia ed USA, nel centrosinistra c'è silenzio da parte di PD e M5S. Carlo Calenda di Azione però ringrazia Biden per il lavoro svolto.
Il ritiro dalle presidenziali di Joe Biden, per quanto auspicato da tanti e chiacchierato in questi giorni, è arrivato come un fulmine a ciel sereno oggi 21 luglio 2024. L'attuale presidente degli Stati Uniti non parteciperà più alle elezioni che si concluderanno con il voto del prossimo 5 novembre.
Donald Trump, lo sfidante repubblicano, affila le proprie armi contro il prossimo sfidante democratico, convinto che riuscirà a batterlo agevolmente.
In Italia la notizia viene commentata in maniera diversa a seconda dello schieramento politico. Dire la propria in questi casi serve a rimarcare la propria posizione nei confronti dei propri elettori, ricordando loro la posizione che ogni singolo partito assume nei confronti di un evento importante come le presidenziali Usa 2024.
Nel centrodestra il ritiro di Biden sarà un altro di quegli argomenti che potrebbero stuzzicare le divisioni latenti fra Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. Questi ultimi due partiti hanno da tempo sottolineato il loro spirito atlantista e saldamente alleato agli USA. I leghisti non fanno mistero che Trump è il loro candidato di riferimento.
Partendo proprio dalla Lega, il primo endorsement di giornata arriva dal deputato e vice presidente della commissione Affari Esteri, Paolo Formentini, che auspica una saldatura fra i patrioti delle due sponde dell'Atlantico:
Il leader leghista Matteo Salvini si è limitato in serata a chiedere sulla sua pagina Facebook cosa ne pensino i suoi follower della rinuncia di Biden, facendo però proprie le parole di Trump: secondo The Donald, il democratico è "stato il peggior presidente USA della storia".
Da parte di Fratelli d'Italia, ci pensa il ministro alla Difesa Guido Crosetto a sottolineare come i rapporti fra Stati Uniti ed Italia rimarranno uguali anche sapendo che Biden non sarà più il presidente statunitense. Maliziosamente Crosetto indica che i dem hanno rinunciato perché le elezioni ormai pendono dalla parte dei repubblicani:
Considerazioni analoghe da Forza Italia, con Maurizio Gasparri (capogruppo al Senato) e Deborah Bergamini (responsabile Esteri e vicesegretaria nazionale dei forzisti) che sottolineano come gli Stati Uniti siano il faro dell'Occidente e che le tensioni interne devono stemperarsi in una sana dialettica politica.
Nulla cambierà anche per Antonio Tajani, leader di FI e vicepremier, nonché ministro degli Esteri. Intervenendo telefonicamente al Tg2, Tajani sceglie una posizione equidistante ringraziando Biden per il lavoro svolto ma ricordando anche la collaborazione avuta con la presidenza Trump:
Nel variegato mondo del "campo largo" non si sono segnalate per gran parte della serata commenti verso la rinuncia di Biden. Né il PD né il M5S hanno rilasciato note o comunicati per commentare quest'importante sviluppo di politica internazionale, mentre sui social hanno pubblicato diversi post diversi partiti che spesso si affiancano a dem e pentastellati.
Carlo Calenda, leader di Azione, sembra il più dispiaciuto che Biden non sfiderà alle urne Trump. Con un tweet Calenda ricorda gli importanti risultati raggiunti nei 4 anni da presidente di Biden, quasi chiedendo che la decisione di oggi non offuschi gli obiettivi centrati in passato.
Da +Europa c'è il commento di Benedetto Della Vedova. Il deputato loda il passo indietro di Biden come l'ultimo regalo che il presidente USA ha fatto alla propria nazione. Non potendo più garantire la leadership che questi tempi chiedono, Biden ha scelto di rinunciare e passare la palla a qualcun altro.