La sera del 3 ottobre 2023 la 78enne Pierina Paganelli veniva assassinata, con 29 coltellate, nel sottoscala del condominio in cui viveva in via del Ciclamino, a Rimini; la mattina successiva, quella del 4 ottobre, il suo cadavere veniva ritrovato dalla nuora Manuela Bianchi. Qualche giorno fa, al termine di lunghe e serrate indagini, gli inquirenti hanno arrestato con l'accusa di omicidio volontario aggravato l'amante Louis Dassilva, vicino di casa dell'anziana: l'ipotesi è che l'abbia uccisa perché era in procinto di scoprire la loro relazione extraconiugale. Ne abbiamo parlato con l'avvocata Monica Lunedei, che insieme al collega Marco Lunedei assiste i figli della vittima, incluso il marito della Bianchi, Giuliano Saponi. Dalle sue parole è emerso che la storia potrebbe riservare altri colpi di scena.
D: Avvocata, qualche giorno fa gli inquirenti hanno arrestato Louis Dassilva, unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli. Come hanno reagito i suoi assistiti alla notizia? Vi aspettavate un simile sviluppo?
R: "La richiesta di una misura cautelare, in un caso come questo, si poteva ipotizzare. Diciamo pure che era nell’aria, anche se ovviamente coperta dal segreto di indagine. I figli della vittima l’hanno vissuta come una forte accelerazione nell’inchiesta, più che altro perché tramite l’ordinanza si è aperta una finestra su elementi importanti, che prima non conoscevamo. Elementi di rilievo giuridico e di rilievo morale che adesso andranno ponderati.
Per quanto riguarda il loro stato d’animo, abbiamo deciso di dargli qualche giorno per metabolizzare questo avanzamento e in settimana li incontreremo tutti. Sapranno dalle nostre parole che straordinario lavoro è stato fatto dagli inquirenti, delle innumerevoli perizie, delle forze profuse e delle grandissime risorse tecniche che sono state impiegate in questa indagine. Al tempo stesso, facendoci filtro della documentazione, li proteggeremo dai particolari più macabri e più dolorosi della vicenda".
D: Ha parlato di elementi importanti. Mi viene in mente quello del presunto movente del delitto, che finora era stato solo ipotizzato: la relazione tra Louis e Manuela.
R: "Esatto, adesso ne abbiamo concretezza. Lo leggiamo nei messaggi, nelle intercettazioni. È innegabile".
D: Si dice che a portare ad una svolta potrebbe essere stata, in particolare, una telefonata intercorsa tra Pierina e i figli nei giorni immediatamente precedenti alla sua morte. Telefonata in cui la 78enne avrebbe accusato la nuora di aver finalmente trovato un uomo coi soldi e in seguito alla quale lei si sarebbe sfogata con Dassilva, l’amante. I vostri assistiti ve ne avevano parlato?
R: "Non c’eravamo confrontati così approfonditamente sul contenuto. Tutti ricordavano però che c’erano state una serie di telefonate tra i familiari che avevano ad oggetto il ritorno a casa di Giuliano e le comprensibili preoccupazioni della mamma sul clima familiare che avrebbe trovato.
Ricordiamo che lui ha dovuto riprendere consapevolezza a poco a poco del tradimento della moglie, della relazione extraconiugale che gli era stata confessata nelle settimane precedenti all’incidente (avendo perso la memoria, ndr), i familiari hanno deciso di rispettare i suoi tempi fisiologici di recupero, non mettendolo davanti ai fatti al risveglio dal coma".
D: Se la relazione extraconiugale è il movente dell’omicidio viene da pensare che la vicenda non si sia chiusa con l’arresto di Louis. Voi che idea vi siete fatti? Vi aspettate ulteriori sviluppi? Che altre persone risultino coinvolte?
R: "Per rispondere dovremmo disporre del resto del fascicolo, che al momento non conosciamo. Non possiamo escludere, comunque, che nella fase conclusiva – visto che l’indagine appare molto avanzata – ci possano essere delle minime variazioni.
La Procura non ha finito il suo lavoro, altrimenti avremmo avuto un provvedimento di conclusione, che ad oggi non c’è: potrebbero esserci dei colpi di scena, del resto ne abbiamo già vissuti parecchi. Restiamo a vedere, finora la nostra fiducia è stata pienamente ripagata".