"Darebbe più credibilità al settore giornalistico se le inchieste fossero a 360°... Non è bello se un giornalista non dice: 'Sono qui per filmare'": è questo il commento del presidente del Senato Ignazio La Russa alla vicenda del giornalista aggredito a Torino lo scorso 20 luglio 2024.
Parlando con i giornalisti parlamentari durante la cerimonia del Ventaglio, svoltasi oggi 23 luglio al Quirinale, La Russa ha sì condannato l'aggressione di Casapound, ma quasi giustificandola per le azioni del giornalista Joly.
Le opposizioni insorgono e dichiarano nettamente: "Le parole di La Russa sono vergognose".
Nella storia repubblicana la cerimonia del Ventaglio è stata sempre rappresentata come un'occasione simpatica affinché il presidente del Senato parlasse in maniera leggermente meno formale con i giornalisti parlamentari, i quali omaggiano le più alte cariche dello stato con un ventaglio con apposte sopra le loro firme.
Doveva esserlo anche oggi 23 luglio 2024, ma Ignazio La Russa ha giocato in contropiede sorprendendo tutti, alleati ed opposizioni politiche. Il presidente del Senato ha commentato la recente aggressione che Andrea Joly, giornalista de La Stampa, aveva subito per mano di alcuni militanti di Casapound la sera del 20 luglio.
Argomento di stretta attualità così risolto da La Russa: se solo Joly si fosse identificato come giornalista, chiedendo il permesso di registrare e fare foto, non ci sarebbero stati reazioni violente e convulse da parte del partito guidato da Gianluca Iannone.
La Russa poi aggiunge un altro commento che fa quasi sembrare che soprattutto in Fratelli d'Italia soffrano una "sindrome d'accerchiamento" verso le inchieste giornaliste che li hanno coinvolti in questi ultimi mesi:
Dichiarazioni del genere non fanno altro che aumentare la temperatura dello scontro fra le forze politiche, con una divisione ben chiara dei ruoli: da una parte chi minimizza o chi si concentra sull'atto violento in sé, quasi avulso dalle connotazioni politiche e chi invece ne sottolinea la matrice squisitamente di estrema destra.
Nel primo campo potrebbe anche rientrare la premier Giorgia Meloni, che in una nota aveva condannato l'atto di violenza senza però mai citare Casapound. Il portavoce nazionale del gruppo di estrema destra, Luca Marsella, a Tag24 aveva poi aggiunto il proprio carico invitando polemicamente Joly ad un confronto e ad un dibattito sulla violenza politica (equiparando ciò che è successo al giornalista de La Stampa agli episodi di violenza che hanno coinvolto anche l'estrema sinistra).
A chi ha chiesto in questi giorni che il governo faccia finalmente la sua parte nello scioglimento di Casapound, La Russa ha buttato la palla in calcio d'angolo: non è una questione che lui da solo può affrontare o indirizzare.
Difficile però credere che un episodio di violenza isolato, per quanto naturalmente condannabile, sia paragonabile ad un partito o ad un'associazione che fanno dell'ideologia fascista un perno della propria vita politica.
Come accennato, è passato pochissimo tempo che le opposizioni hanno pubblicato tutta una serie di comunicati e di note che stigmatizzavano fortemente le parole al gusto di giustificazione pronunciate oggi da La Russa.
Può la seconda carica dello stato scaricare addosso al giornalista aggredito la "colpa" di aver deciso di documentare subito un evento particolare senza prima annunciarsi? Sembra qui risuonare lo stesso refrain che l'inchiesta di Fanpage aveva causato qualche tempo fa: è lecito per un giornalista introdursi in certi ambienti giocando con le regole d'ingaggio del proprio mestiere?
Lo ha sottolineato in una nota Stefano Patuanelli, capogruppo pentastellato al Senato:
Le opposizioni sono tutto un coro di "inaccettabile" e di "vergognoso" indirizzati contro La Russa. Uno dei più duri è stato Angelo Bonelli, deputato di Avs, che legge le parole del presidente del Senato come una difesa d'ufficio verso le azioni di Casapound:
Al Senato poi è una gara a chi bacchetta più fortemente il senatore di FdI. Il capogruppo del Pd Francesco Boccia ha sottolineato un punto importante: le frasi di La Russa sembrano l'ennesimo mattoncino nella giustificazione di una violenza politica possibile solo da una parte.
A Boccia, fra le altre cose, non va giù che la festa documentata da Joly nella sede torinese di Casapound sia finita per essere paragonata a quella che il PD organizza ogni anno: