L’Inps ha recepito quanto stabilito dalla Legge di Bilancio del 2024 e, adesso, alcuni lavoratori hanno la possibilità di riscattare 5 anni di contributi per avere un assegno pensione più alto.
La possibilità è riservata ai lavoratori che non hanno maturato contributi prima del 1° gennaio 1996 e che sono iscritti dall’Assicurazione generale obbligatoria (Ago) o ai fondi speciali.
La pace contributiva 2024 può coprire fino a 5 anni, anche non consecutivi. Come si calcola? Come funziona?
La pace contributiva Inps è una misura introdotta dalla Legge di Bilancio del 2024 per il biennio 2024-25. Già sperimentata nel triennio 2019-21, è stata recepita dall’Inps nella circolare n 69/2024.
Permette a chi non ha contributi precedenti al 1° gennaio 1996 di riscattare fino a 5 anni di periodi non coperti da contribuzione.
La misura si rivolge ai lavoratori iscritti:
I periodi da riscattare non devono essere già coperti da contribuzione in nessun fondo previdenziale.
La pace contributiva Inps 2024 prevede la copertura di periodi senza contributi anche non continuativi, sempre nel limite di 5 anni.
I periodi devono collocarsi dopo il 31 dicembre 1995 e devono essere precedenti al 1° gennaio 2024.
Quali sono i periodi riscattabili? Si possono riscattare solo ed esclusivamente i periodi scoperti da contribuzione obbligatoria che si trovano tra due periodi di lavoro.
Non è ammesso l’utilizzo della pace contributiva Inps 2024 per i periodi precedenti alla prima occupazione. I periodi riscattati vengono considerati sia ai fini dell’acquisizione del diritto alla pensione, sia per il calcolo dell’assegno pensionistico.
L’Inps, nella circolare n. 69/2024, specifica che la pace contributiva 2024 ha lo scopo di offrire la possibilità di aggiungere fino a 5 anni di contributi, anche per tutti coloro che non hanno già fruito della misura attiva nel triennio 2019-21.
Bisogna stare molto attenti alla decadenza dal beneficio. Quando avviene? Si decade quando il contribuente ha periodi da riscattare che sono già coperti in altri fondi previdenziali oltre che nella cassa.
Non è possibile neppure attivare la pace contributiva per i periodi precedenti alla prima occupazione.
I lavoratori non hanno la possibilità di esercitare la possibilità di riscatto per recuperare periodi di svolgimento di attività lavorativa in cui era in vigore l'obbligo del versamento contributivo.
Come richiedere il riscatto dei contributi? Le domande possono essere inviate entro e non oltre il 31 dicembre 2025.
La pace contributiva, da un certo punto di vista, prevede numerosi vantaggi. Intanto, l’anticipo del diritto alla pensione: riscattando i periodi contributivi si può andare in pensione prima.
In secondo luogo consente un aumento dell’assegno pensione, in quanto i periodi riscattati concorrono all’aumento dell’importo.
Ci sono, poi, altri due vantaggi:
Molti contribuenti, a questo punto, potrebbero porsi la fatidica domanda: quanto costa? L’onere di riscatto viene calcolato a percentuale. Si tratta di un metodo che prevede l’applicazione di aliquote contributive per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS), sull’imponibile degli ultimi dodici mesi precedenti la data della presentazione della domanda.
Tra i vantaggi abbiamo inserito anche la flessibilità dei pagamenti. Il pagamento, infatti, può avvenire in un’unica soluzione oppure dilazionato, in massimo 120 rate, ciascuna di importo non inferiore a 30 euro. Non è prevista l’applicazione di interessi.