Non sono ore facili per Ignazio La Russa: le parole che il presidente del Senato ha speso per commentare l'aggressione neofascista subita dal giornalista de La Stampa Andrea Joly sabato 20 luglio a Torino non sono piaciute al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ieri, 24 luglio, il Capo dello Stato gliel'ha fatto capire chiaramente nel corso della cerimonia del Ventaglio, il tradizionale incontro che l'inquilino del Quirinale tiene proprio con la stampa.
Non è certo usuale uno scontro così evidente tra la prima e la seconda carica dello Stato su un tema, quello della libertà di stampa, che è un fondamento della nostra democrazia. Ma tant'è: quando La Russa ha detto che, pur condannando "in modo assoluto" l'aggressione subita dal cronista, da parte sua bisognava avere maggior cautela, che era il caso di "dichiararsi", ha aperto una polemica che potrebbe riservargli cattive sorprese. Che il centrodestra stesso senta odore di bruciato, del resto, lo dimostra anche Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia, che questa mattina, a L'aria che tira Estate, ha cercato di puntellare la frana prima che sia troppo tardi. Prima, vale a dire, che qualcuno possa avanzare anche l'ipotesi dimissioni per La Russa, non nuovo, tra l'altro, ad uscite non proprio politicamente corrette per un presidente di Palazzo Madama.
Cattaneo, a tal proposito, però, ha fatto presente:
Il riferimento di Cattaneo è andato al caso raccontato da Tag24.it di Filippo Frugoli.
Sta di fatto che oggi, 25 luglio, per La Russa non sono arrivate solo parole di difesa. Dal centrosinistra, continuano ad arrivare rimproveri. Tag24.it ha intercettato l'ex ministra Maria Elena Boschi (Iv) che, sul caso del presidente del Senato bacchettato dal Presidente della Repubblica, l'ha messa così: