Le tensioni nel centrodestra non si limitano solamente al governo centrale. Lo sa bene Francesco Rocca che vede la regione Lazio sull'orlo di un rimpasto. Il motivo risiede nei nuovi equilibri interni alla maggioranza, con Forza Italia che preme per veder riconosciuto un ruolo di maggior peso nell'esecutivo regionale, in virtù della superiorità numerica dei propri consiglieri.
Un braccio di ferro che ha portato a un vero e proprio 'strappo' ieri, 24 luglio 2024, con un'importante riunione sul bilancio del Consiglio regionale interrotta per l'assenza dei consiglieri forzisti, che hanno fatto cadere il numero legale.
L'ora della resa dei conti sembra proprio arrivata.
Forza Italia inizia a battere i pugni sul tavolo, facendo tremare gli equilibri della giunta della Regione Lazio presieduta da Francesco Rocca. Un rimpasto in piena regola, forte dei numeri che la vedono conquistare sempre maggior peso all'interno del governo regionale, con ben sette consiglieri contro la sola Laura Cartaginese della Lega.
A non andar giù agli Azzurri è l'attuale spartizione delle poltrone in Regione, che vede loro e la Lega con lo stesso numero di assessori, due. Una parità che sta stretta a Forza Italia, anche a seguito del voto alle Europee, salutato con entusiasmo da Tajani e che l'hanno vista ottenere un dignitoso 7,3% dei consensi, scavalcando la Lega ferma al 6,6%.
Da qui, la richiesta di un terzo assessorato, ribadita con un vero e proprio 'avvertimento' lanciato ieri, con la riunione del Consiglio fatta saltare per assenza dei suoi consiglieri. Un 'colpo di mano' con il quale gli Azzurri intendono mettere spalle al muro Rocca.
Quest'ultimo, però, non vuole sentir parlare di crisi. Lo spiega ai cronisti, tra i quali l'inviato di TAG24 Thomas Cardinali, a margine della presentazione, avvenuta oggi 25 luglio 2024, dei dati sul monitoraggio del Programma di valutazione epidemiologica della popolazione residente nel Bacino del Fiume Sacco, nell'ambito degli interventi di messa in sicurezza e risanamento del bacino.
Un intervento che intende rappacificare gli animi, all'insegna di un dialogo e un confronto sempre necessari in politica. "Altrimenti sarebbe un monolite", spiega il governatore dicendosi soddisfatto e assolutamente non preoccupato per la tenuta della sua giunta.
Nega, in questo senso, che Forza Italia abbia chiesto un assessorato in più ("Non se n'è mai parlato") ma il suo tono conciliante si fa più serio e deciso quando gli viene chiesto se la situazione attuale lo faccia sentire con le spalle al muro e 'sotto scacco' dei suoi alleati di governo:
Il presidente del lazio non risparmia, poi, una 'stoccata' al Partito democratico che, dopo lo 'strappo' di ieri aveva parlato di istituzioni paralizzata dalle beghe della maggioranza.
"Non accetto lezioni da loro" dice Rocca, all'inizio con un sorriso che, però, lentamente si affievolisce quando parla della precedente legislatura (a guida Zingaretti) sostenuta dal Movimento 5 Stelle che non faceva, inizialmente, parte della maggioranza. Rocca definisce il Pd "trumpiano" per la sua indisponibilità a dialogare su questioni di buon senso su cui credeva fosse possibile trovare una convergenza. Una "doppia morale costante" dei dem che il governatore si augura comunque che "sia superabile".
Infine, un'altra 'carezza' alla sua maggioranza, quando il governatore si dice sicuro della lealtà nei confronti suoi e del programma di governo condiviso con gli elettori. "Non mi sembra che stia venendo meno", chiosa Rocca.