L'aggressione subita dal giornalista de La Stampa Andrea Joly sabato 20 luglio ad opera di alcuni militanti di CasaPound ha acceso ancora una volta i riflettori su questa organizzazione di estrema destra. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha avuto modo di dire che si è trattato di "un atto eversivo contro la Repubblica": la democrazia, infatti, si basa anche sulla libertà di stampa. Ieri, invece, il vicepremier Antonio Tajani, per la prima volta nell'ambito del centrodestra di governo, ha aperto alla possibilità di procedere al suo scioglimento. All'interno di CasaPound, quindi, come si vivono queste ore così concitate? Tag24.it lo ha chiesto al suo portavoce, Luca Marsella.
L'aggressione subita dal giornalista de La Stampa Andrea Joly è finita per essere anche un caso politico. Questo, soprattutto dopo le parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa che, pur condannando l'episodio, ha specificato che il giornalista, nel filmare i militanti dell'associazione a Torino, avrebbe dovuto "identificarsi". Una frase che ha scatenato quasi un conflitto istituzionale tra la seconda e la prima carica dello Stato: il Presidente della Repubblica è tornato sui fatti di Torino con parole molto chiare e dure. Alle quali, poi, si è evidentemente collegato il vicepremier Antonio Tajani che ha aperto alla possibilità di giungere a uno scioglimento di CasaPound.
D Luca Marsella, portavoce di CasaPound: avete sentito ciò che ha detto Mattarella dopo l'aggressione di alcuni vostri militanti? Per il Capo dello Stato si è trattato di "un atto eversivo contro la Repubblica".
R "A Mattarella non rispondiamo".
D E al vicepremier Antonio Tajani che si è detto possibilista sullo scioglimento della vostra organizzazione?
R "Da lui, a questo punto, ci attendiamo la solidarietà ai 55 appartenenti alla sinistra eversiva appena denunciati per aver assaltato i cantieri Tav".
D Crede che sia una possibilità concreta?
R "Credo che il centrodestra di governo ormai faccia da stampella alla sinistra istituzionale".
D Ma il presidente del Senato Ignazio La Russa ha cercato di difendervi: mica si è fatto vivo con voi?
R "Assolutamente no".
D Avete paura che vi sciolgano?
R "Noi non abbiamo paura di niente".
D Fatto sta che, per la prima volta, anche nell'ambito del centrodestra si è aperto a questa possibilità.
R "Ma noi sono vent'anni che facciamo politica alla luce del sole: mica stiamo negli scantinati? Non possono scioglierci, è impossibile".
D Perché?
R "Non c'è alcuna sentenza contro CasaPound: siamo noi a subire la violenza altrui. Non siamo illegali. E poi rivendichiamo il diritto di esistere".
D Vi definite sempre neofascisti?
R "Le nostre radici sono chiare: siamo fascisti. Ma non miriamo a ricostruire il partito fascista".
D Fascisti che fanno politica facendo a meno del partito fascista.
R "Con una visione spirituale della vita fascista".
D Compatibile con l'ordinamento democratico e la Repubblica?
R "Sì: fino a poco tempo fa, ci siamo anche candidati alle elezioni".