E' stato giusto sabato, 27 luglio 2024, diffondere le immagini del colloquio in carcere di Filippo Turetta, il reo confesso del femminicidio di Giulia Cecchettin, con i suoi genitori? Ma, prima ancora: è stato giusto, il 3 dicembre scorso, intercettarli nel carcere di Montorio Veronese? Per il senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin, presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, no. Tant'è che, raggiunto da Tag24.it, ha spiegato che già sabato, in tempo reale, mentre le immagini del colloquio venivano riprese da siti e tv, ha presentato telematicamente una interrogazione al Guardasigilli Carlo Nordio con l'auspicio che il ministero da lui diretto mandi degli ispettori per chiarire sia perché c'è stata quella intercettazione sia come sia potuto essere possibile che sia stata diffusa dai media. "Difficilmente il ministro potrà rispondere in aula prima della pausa estiva. Ma, conoscendo la sua sensibilità sul tema, la sua impostazione garantista, credo che troverà il tempo e il modo di dire la sua su quest'episodio così grave, che mi ha fatto inorridire".
D Pierantonio Zanettin, senatore di Forza Italia, presidente della commissione giustizia a Palazzo Madama.
R "Sabato, appena ho visto le intercettazioni dei Turetta pubblicate sui giornali, sono inorridito".
D Per questo ha pensato di interrogare il ministro Nordio: come è stato possibile?
R "Bisogna accertarlo: credo che quantomeno ci siano delle anomalie".
D Più di una?
R "Sì. La prima: perché sono stati intercettati dei colloqui tra i genitori e l'omicida nel momento in cui quest'ultimo è un reo confesso e la dinamica del reato di cui si è macchiato è del tutto evidente?"
D La seconda.
R "Perché queste intercettazioni sono state inserite nel fascicolo del dibattimento? Non hanno alcuna rilevanza penale: non si capisce come potrebbero influire sulla sentenza che sarà pronunciata".
D La terza.
R "Chi e perché ha fornito queste intercettazioni alla stampa? Mi sentirei di escludere che sia stato l'avvocato difensore di Turetta..."
D Sospetti?
R "La mia interrogazione mira ad attivare dei controlli ispettivi da parte del ministero proprio per fugarli, per verificare se ci siano state violazioni di legge da parte di chi è entrato in possesso delle intercettazioni".
D Chi può essere stato?
R "Non lancio accuse verso nessuno. Dico solo che queste intercettazioni erano in mano ai magistrati, della polizia giudiziaria, della parte civile e della difesa. Nell'ambito di questo perimetro si potrebbero individuare coloro che hanno diffuso le intercettazioni".
D Penalmente irrilevanti. Allora perché diffuse? Lei che idea si è fatto?
R "Per esporre alla pubblica gogna la famiglia di Turetta".
D Quando sarà discussa l'interrogazione in Parlamento?
R "Difficilmente entro la pausa estiva. Ma magari Nordio, che è un ministro garantista a tutti gli effetti, vorrà dire la sua su questo caso anche in maniera informale".
D Se lo aspetta?
R "Sì. Anche perché questo episodio increscioso non fa che confermare la bontà delle nostre scelte legislative in tema di pubblicazione delle intercettazioni non rilevanti: il ddl Nordio recentemente approvato in via definitiva impone che possano esserlo non prima del vaglio del giudice".
D Quello delle intercettazioni è sempre stato un tema divisivo.
R "Anche i giornalisti hanno polemizzato molto quando abbiamo varato questa norma. Ma ora anche il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, ha stigmatizzato la pubblicazione dell'intercettazione dei Turetta: nessuno può negare la bontà della nostra linea".
D Ma nonostante la legge...
R "E' stata appena varata, ora entrerà in vigore".
D Quello dei Turetta sarà l'ultimo episodio della serie?
R "Il divieto c'è. Poi se c'è qualcuno che lo aggira..."