01 Aug, 2024 - 15:46

Perchè la raccolta firme per il referendum sull'Autonomia Differenziata spaventa il Governo?

Perchè la raccolta firme per il referendum sull'Autonomia Differenziata spaventa il Governo?

La questione Autonomia Differenziata si fa sempre più spinosa per il Governo alla luce del successo ottenuto dalla campagna per la raccolta firme online per il referendum abrogativo.

La Legge Calderoli - voluta dalla Lega e votata dagli altri due partiti della coalizione, Fratelli d' Italia e Forza Italia, in virtù dell’ormai famoso patto di Governo - rischia di far deflagrare l’esecutivo su se stesso.

Se il referendum raggiungesse il quorum del 50% e gli italiani bocciassero la riforma, un cambiamento degli equilibri all’interno della maggioranza di Governo sarebbe quasi inevitabile.

Autonomia Differenziata, perchè la raccolta firme per il referendum spaventa il Governo?

Il successo ottenuto dalla raccolta di firme online sulla piattaforma del Ministero della Giustizia spaventa il Governo e soprattutto la Lega, per la quale l’Autonomia Differenziata è una battaglia identitaria.

L’obiettivo delle 500mila firme – necessarie per chiedere il referendum abrogativo - è ormai dato per raggiunto. Ancora poche ore e si avrà l’ufficialità, ma il comitato promotore ha fatto sapere che non intende fermarsi e che continuerà a raccogliere le sottoscrizioni nelle piazze italiane per raggiungere il milione di firme.

I primi segnali preoccupanti erano arrivati già alle Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno, dove l’avanzata trionfale di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni si era arrestata solo al sud: la circoscrizione meridionale era stata, infatti, l’unica dove FdI era stato scalzato dal Partito Democratico.

Un segnale chiaro per l' esecutivo di centrodestra che non ha, comunque, impedito alla maggioranza di votare compatta - il 19 giugno scorso - il via libera definitivo alla riforma nell'aula di Montecitorio.

Compattezza che, in questi giorni davanti all’ampia mobilitazione popolare, sembra cominciare a vacillare e nella maggioranza iniziano a notarsi i primi distinguo tra i partiti, soprattutto nelle sempre più frequenti critiche di Forza Italia e nei silenzi di Fratelli d’Italia.

A preoccupare è la possibilità che il referendum abrogativo possa raggiungere il quorum del 50% degli aventi diritti al voto e soprattutto che possa vincere il ‘sì’ sancendo, così, la sconfitta del Governo su una delle riforme simbolo dell’esecutivo.

Magi: C’è una mobilitazione popolare. Risposta a destra autoritaria

La bocciatura dell’Autonomia Differenziata potrebbe dare il colpo di grazia ad un’alleanza di governo che, con il passare del tempo, appare sempre più fragile.

L’approvazione del Decreto Calderoli, dal nome del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie che lo ha firmato, è stata salutata come una vittoria storica dala Lega, ma ha anche fornito alle opposizioni un’importante arma contro lo stesso esecutivo. Arma che il centrosinistra ha sfruttato al meglio costruendo un’ampia partecipazione popolare intorno alle ragioni del sì all’abrogazione della legge.

C’è oggettivamente una mobilitazione popolare. Nel giro di una settimana sono state raggiunte 500mila firme contro l’autonomia e penso che sia un segnale di voglia di partecipazione, di riscatto democratico e la risposta ad una destra che sembra ogni giorno più autoritaria e antidemocratica.

Ha dichiarato a Tag24.it, il segretario di +Europa, Riccardo Magi.

Il centrosinistra è stato bravo a costruire la propria narrazione sul concetto di riforma "Spacca-Italia e sui rischi di penalizzazione per il Mezzogiorno. Una narrazione efficace, che il centrodestra ha forse sottovalutato troppo a lungo.

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Maria Rita Esposito
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