Ritardi annunciati a poche ore dalla partenza, o, scoperti solo una volta arrivati in stazione. Corse cancellate o riprogrammate. Viaggiatori e turisti accampati nelle sale d’aspetto delle stazioni con gli occhi incollati ai tabelloni degli arrivi e delle partenze. Scene di ordinaria amministrazione nelle principali stazioni ferroviarie italiane dove, ormai, i treni è il caso di dirlo non ‘arrivano’ mai in orario.
Agosto 2024 si candida ad essere un mese di passione per i viaggiatori italiani e stranieri che hanno scelto di spostarsi in treno per lavoro, o, per vacanza. Niente di nuovo, direbbe qualcuno. Dopotutto i disagi nella circolazione ferroviaria in estate ci sono sempre stati, si tratta quasi di un fatto endemico. E invece, questa volta, sembrerebbe non essere così poichè, i continui ritardi registrati in questi giorni, avrebbero una radice diversa: gli interventi di ammodernamento della rete ferroviaria italiana, finanziati dai fondi europei del Pnrr.
A chiarire questo punto, sono stati - nelle ultime ore e sulla scia delle polemiche - sia il Ministero dei Trasporti (Mit) dove è stato aperto un ‘dossier treni’ sia Trenitalia.
Fanno sapere dal Mit, mentre ieri Trenitalia - società capofila del Polo Passeggeri del gruppo Fs - ha comunicato con una nota che ad agosto i treni a lunga percorrenza saranno interessati da modifiche alla circolazione per lavori di potenziamento infrastrutturale che causeranno notevoli ritardi.
Ritardi che interessano anche i treni di Italo, poichè entrambe le società utilizzano le medesime reti ferroviarie. Entrambe le aziende hanno, quindi, riprogrammato gli orari di diverse corse con tempi di percorrenza più lunghi. Annunciati ritardi fino a 2 ore e mezza su alcune tratte.
Ma i ritardi dei treni sono davvero solo colpa dei lavori del Pnrr?
Tag24.it lo ha chiesto a Andrea Pelle, segretario nazionale di Or.S.A. Ferrovie, il sindacato autonomi e di base del comparto trasporti, che ha confermato in parte questa versione, ma ha anche sottolineato alcune responsabilità di Mit e di Trenitalia per i disagi patiti in questi giorni dai viaggiatori.
Principalmente sì, poi ci sono stati anche casi dovuti a guasti del materiale rotabile, ma principalmente sono causati dai lavori alle reti infrastrutturali. Rfi entro giugno 2026 ha il dovere di spendere 24 miliardi di euro del Pnrr, è l’azienda italiana alla quale sono state conferiti più soldi per opere infrastrutturali.
I disagi quindi sono inevitabili?
Non del tutto. I disagi erano prevedibili, chi di dovere non poteva non sapere quello che sarebbe successo. E' vero che i lavori non si possono bloccare e che quindi i disagi sono inevitabili, ma è anche vero che è mancata una programmazione di questi disagi. Si sarebbe dovuto fare a monte un lavoro di rimodulazione e di riduzione delle corse ferroviarie: pendolari, merci, lunga percorrenza e regionali, così da razionalizzare l'utilizzo delle linee e limitare almeno in parte i disagi dei viaggiatori. Questo lavoro avrebbe dovuto farlo il Mit, spetta al ministero il compito di indicare al gestore della rete le linee da seguire per operare una eventuale riduzione delle corse."
Secondo Pelle non c'è stata solo una mancanza di programmazione e razionalizzazione delle corse alla base dei disagi patiti dai viaggiatori in questi giorni, ma anche degli errori di comunicazione da parte dei soggetti gestori.
"Poi c’è anche un altro aspetto che è quello della mancata informazione per i viaggiatori. I ritardi e i disagi erano prevedibili e si sarebbe potuto fare una campagna di informazione più accurata per gli utenti che ogni giorno usufruiscono dei servizi.
Una maggiore programmazione e maggiore informazione avrebbero, quindi, potuto almeno in parte mitigare l’effetto degli interventi previsti sulla rete infrastrutturale, secondo il segretario dell’Or.S.A. che però sottolinea anche come i disagi potrebbero essere solo all’inizio.
Siamo solo all’inizio. E’ l’inizio dei disagi che si protrarranno per i prossimi due anni. Questo è quello che succederà sulla rete ferroviaria italiana nei prossimi due anni. Mi auguro che si tutela il servizio Universale, intendo il traffico dei regionali e l’intercity, ovvero quello che fa muovere le persone.
Ma di quali interventi stiamo parlando? Per capirlo basta cercare sul sito ufficiale Italferr.it. I lavori in questione riguardano due accordi quadro multitecnologici.
Il primo interessa 700 chilometri di linee ferroviarie di cui 480 chilometri di binari in Sicilia che saranno attrezzati con la nuova tecnologia ERTMS, 150 chilometri delle Ex Ferrovia Centrale Umbra e 80 chilometri della linea Roccasecca-Avezzano.
Il secondo, invece, coinvolge 4.220 chilometri di linee ferroviarie ad alta velocità e regionali tra cui 1.885 chilometri di linee al Centro Nord, 1.400 km di linee al Centro Sud, 530 km al Centro e 405 km al Sud.
Le linee maggiormente interessate saranno la Torino-Milano-Venezia, la linea AV Milano-Bologna e la direttissima Roma-Firenze. Saranno previste interruzioni dovute ai lavori anche sui valichi alpini, che si ripercuoteranno soprattutto sull'offerta dei collegamenti transfrontalieri. Una situazione che, unita ad alcuni guasti alle linee aeree negli ultimi giorni ha portato a ritardi superiori ai 100 minuti sulle linee ad Alta Velocità con disguidi per l'utenza nei primi giorni di esodo più sostenuto.
La vicenda naturalmente ha anche un risvolto politico con il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, finito al centro degli strali dell’opposizione che lo accusa di essersi disinteressato della problematica, lasciando i viaggiatori alle prese con i disagi e i ritardi.
Opposizioni che chiedono che il ministro Salvini si rechi a riferire in Parlamento a riguardo la prossima settimana.