"Tanti politici e colleghi hanno aperto bocca esprimendosi con termini inesatti. Io preferisco prima informarmi e poi eventualmente parlare.
Sono le parole di Rachele Mussolini, consigliera di Fratelli d'Italia al comune di Roma, nonchè sorella di Alessandra Mussolini, intervistata oggi - 3 agosto 2024 - da Tag24.it in merito alle polemiche scaturite dalla partecipazione ai Giochi Olimpici di Parigi della pugile algerina Imane Khelif e al ritiro dell’atleta italiana, Angela Carini.
Una polemica maturata tutta nel centrodestra italiano da cui, però, Rachele Mussolini ha preferito prendere le distanze per assumere una posizione diversa rispetto a quella della maggior parte degli esponenti del suo partito e degli altri partiti della coalizione di maggioranza. Una voce critica che è apparsa in controtendenza con le ipotesi di un 'complotto woke’ e con tutta la narrazione costruita intorno alla partecipazione dell'atleta intersex alle Olimpiadi.
Parole critiche come anche quelle della sorella Alessandra che in un post – pubblicato nelle scorse ore sui suoi canali social – aveva criticato la scelta dell’atleta italiana di ritirarsi.
La donna non piange e si ritira, ma combatte e vince.
— Alessandra Mussolini (@Ale_Mussolini_) August 2, 2024
Sai quante donne in tante circostanze di pericolo vorrebbero essere come l'atleta algerina, me compresa.#Kehlif #OlympicGamesParis2024 #Parigi2024
Scelta che Rachele Mussolini non critica e non commenta, mentre invece commenta positivamente le parole di fairplay pronunciate da Angela Carini nei confronti della sua rivale e sottolinea come le polemiche montate intorno al match olimpico abbiano danneggiato la boxeur italiana.
"Ritengo che questa campagna sicuramente non ha dato serenità alla nostra atleta. Tutto quello che emerso è stato deleterio prima di tutto per lei che, tra le altre cose è stata la prima a dire che non aveva gli strumenti per poter dire che l’atleta algerina non potesse combattere e mi sembra che abbia fatto altre dichiarazioni in cui augurava a Khelif di proseguire il suo cammino olimpico.
Ha detto Rachele Mussoli che poi ha aggiunto:
La nostra atleta ha dato un esempio positivo che credo dovrebbe essere ripreso da tanti politici e colleghi - che io stimo - che però hanno aperto bocca esprimendosi con termini inesatti. Io preferisco prima informarmi e poi eventualmente parlare.
Una voce critica all’interno di un coro di voci tutte uguali che è frutto naturalmente di una riflessione attenta, poiché in politica le parole hanno un peso specifico diverso rispetto al consueto.
Ci tengo a ribadire che se un atleta è un transgender non è giusto che gareggi con le donne, ma sembra non sia questo il caso. Io mi attengo ai fatti: è stata fata salire sul ring, è stata dichiarata donna e viene da un paese dove è vietata la transizione di genere. Ci stiamo facendo dare lezioni dall’Algeria sui diritti civili?
Si chiede la consigliera capitolina che chiarisce anche:
Mi ha dato fastidio che c’è stata questa forte strumentalizzazione della vicenda fin dall’inizio. Se ci sono delle responsabilità non sono dell’atleta algerina, perché è il CIO che ha ritenuto che potesse gareggiare. Si è detto un po' di tutto, ma bastava semplicemente approfondire la questione. Io ho voluto farlo perché per mia indole personale non vado dietro al gregge, piuttosto sto zitta.
E poi conclude:
Fatto salvo che non sono un medico, o, un genetista, ho voluto informarmi e ho capito che l'atleta dovrebbe essere intersessuale. La questione è più complessa e delicata di quella che poteva sembrare, ma ho capito anche che il CIO ha deciso che questa atleta aveva dei livelli di testosterone nella norma e che quindi poteva gareggiare con donne, come aveva già fatto in passato.
Romana, classe 1974, Rachele Mussolini - stesso nome della nonna paterna - è figlia del pianista e compositore Romano Mussolini e dell’attrice italiana Maria Carla Puccini e sorella minore di Alessandra Mussolini. Nel 2021 è stata la candidata più votata al consiglio comunale di Roma e siede al Campidoglio dal 2016 tra i banchi di Fratelli d’Italia.